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    Salernitanamania: 4-3-1-2, la strada da percorrere è tracciata

    Salernitanamania: 4-3-1-2, la strada da percorrere è tracciata

    • Oreste Tretola
    Ad un passo dal precipizio l’orgoglio e la voglia di non mollare hanno fatto la differenza. La Salernitana è tornata a vincere dopo il momento più buio, il ko casalingo con l’Empoli. A Venezia i granata hanno agguantato i tre punti al golden goal e ora sperano di trovare nuovi stimoli ed iniziare un nuovo campionato.

    Dopo il gol di Aramu era già pronto a risuonare il de profundis, con Fabrizio Castori pronto a tornare su quella panchina che gli era stata tolta a beneficio di Stefano Colantuono. Eppure la Salernitana non aveva disputato un brutto primo tempo, qualche occasione l’aveva avuta. Ma era mancato il killer instinct, soprattutto a Djuric. Nella ripresa poi la sveglia, suonata, manco a dirlo, da Franck Ribéry. Le azioni più pericolose della Salernitana (non solo nella partita di ieri) sono nate sempre dai piedi dell’ex Bayern. La vittoria del Penzo ha confermato un’impressione avuta nelle scorse partite. Al di là dei risultati, il 4-3-1-2 è il modulo dal quale la Salernitana deve ripartire. Negli ultimi cinque anni, soprattutto con Sannino, Colantuono (nella sua prima esperienza), Ventura e Castori, la Salernitana ha sempre giocato con la difesa a tre, alternando tra 3-5-2, 3-4-3 e 3-4-1-2. Con la difesa a quattro però i granata hanno dimostrato di giocare in maniera più fluida e di essere più pericolosi in zona offensiva. Le due uniche vittorie stagionali sono arrivate col nuovo modulo, utilizzato anche nei ko di Reggio Emilia e La Spezia (allora da Castori), dove però è stato espresso un buon gioco e si è vista più solidità difensiva. Tale assetto tattico, rispetto al 3-4-1-2, permetterebbe di essere più alti ed aggressivi e di pressare meglio gli avversari, avendo un centrocampista in più; Ribéry è inoltre sgravato da compiti difensivi. Certamente nella rosa c’è la falla del terzino destro. Gyombér sarebbe adattato e non avrebbe il passo giusto, Kechrida ha evidenti limiti difensivi, l’unico sarebbe Veseli, al momento fermo per Covid; Zortea però ieri si è ben disimpegnato, pur essendo un esterno alto. La strada è tracciata, ora sta a Colantuono e ai suoi ragazzi percorrerla.

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