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Salernitana, quattro addii over al 30 giugno: via Costil, Fazio, Boateng e Manolas
Walter Sabatini sperava in un Fazio bis, sistemando la difesa con due innesti di esperienza. Ma i rendimenti di Jerome Boateng e Kostas Manolas non sono stati assolutamente all’altezza. Eppure il dg aveva lungamente dialogato con entrambi per convincerli ad accettare Salerno; nel caso del tedesco, importante era stata anche la mediazione dell’amico ed ex compagno di squadra Ribéry. La Salernitana ha fatto anche uno sforzo economico importante per quattro mesi: Boateng guadagna 1,3 milioni lordi, 1 milione invece per Manolas. I due sacrificati sul mercato sono stati Daniliuc, ceduto al Salisburgo, e Lovato, ceduto al Torino. Insieme Boateng e Manolas hanno raccolto la miseria di 15 presenze. Boateng aveva iniziato con 7 presenze nelle prime dieci partite tra febbraio e aprile e solo qualche lieve acciacco. Nelle ultime sei giornate però l’ex Manchester City ha alzato bandiera bianca per un non precisato problema muscolare. Solo nella sfida d’esordio a Torino il tedesco aveva dato l’impressione di poter dare solidità al reparto; successivamente però le sue prove sono state insufficienti. Il numero 5 ha pagato probabilmente la lunga inattività (8 mesi), dopo la fine dell’esperienza al Lione.
Pure Kostas Manolas era rimasto fermo così tanto tempo dopo la fine della sua esperienza con lo Sharjah. La conoscenza con Walter Sabatini, avuto come dirigente alla Roma, aveva fatto la differenza nella scelta del giocatore greco, che era corteggiato anche dall’Hellas Verona. Proprio il club gialloblu non si è voluto spingere troppo in alto economicamente, a differenza della Salernitana. Manolas aveva cominciato senza intoppi fisici, salvo poi raccogliere una sola presenza (delle 8 totali) da aprile in poi. Anche da lui ci si aspettava di più in termini di leadership ed esperienza. Avrebbero dovuto vivere tre mesi a mille, ma sia per Boateng che per Manolas può esserci l’attenuante di non aver svolto una preparazione estiva; l’impressione è però che i due calciatori siano stati poco presenti anche al di fuori del rettangolo di gioco.
Al 30 giugno andranno in scadenza anche Federico Fazio e Benoit Costil, con i due ultratrentenni che pare stiano valutando di appendere gli scarpini al chiodo. Il difensore argentino ha vissuto un’altra stagione tribolata, colpa di un fisico ormai usurato dai suoi 37 anni. Tra problemi muscolari e le solite noie al polpaccio, l’ex Siviglia ha giocato 18 partite, di cui 15 da titolare. Lo scorso anno non andò meglio (15 presenze), tanto che la dirigenza valutò una possibile risoluzione contrattuale anticipata. Soprattutto con Inzaghi, Fazio ha visto spesso il campo, trovando anche un pizzico di continuità; l’ultimo lampo, che resterà negli occhi dei tifosi granata, è il gol di testa al Milan. Non verrà certamente dimenticato il suo decisivo apporto alla salvezza del 2022 con Nicola. Walter Sabatini lo convinse ad indossare granata, dopo sei mesi senza vedere il campo alla Roma; Fazio diede leadership ed esperienza, da vero “Comandante”, come lo definì il dirigente. Quella alla Salernitana potrebbe essere stata la sua ultima stagione da calciatore, dopo 174 presenze in Serie A, 152 in Liga, 20 in Premier League e 76 nelle coppe europee.
A Salerno potrebbe aver vissuto la sua ultima annata da giocatore pure Benoit Costil. Con Sepe escluso dal progetto, il portiere francese fu il colpo a sorpresa estivo dell’ex ds De Sanctis. Il classe ’87, convinto da Paulo Sousa che lo aveva allenato al Bordeaux, ha accettato il ruolo di secondo di Ochoa (più anziano di lui di due anni), ma ha comunque raccolto 15 gettoni, senza sfigurare. L’ex Lille ha giocato 7 partite tra novembre e gennaio, visto che Ochoa era fuori per infortunio; altre 5 partite le ha giocate tra marzo e aprile, salvo poi lasciare spazio a Fiorillo nelle ultime quattro giornate. Anche lui, come Fazio, sta pensando di dire basta col calcio giocato, dopo una carriera vissuta soprattutto in Francia (oltre 500 presenze tra Ligue 1 e Ligue 2).
Pure Kostas Manolas era rimasto fermo così tanto tempo dopo la fine della sua esperienza con lo Sharjah. La conoscenza con Walter Sabatini, avuto come dirigente alla Roma, aveva fatto la differenza nella scelta del giocatore greco, che era corteggiato anche dall’Hellas Verona. Proprio il club gialloblu non si è voluto spingere troppo in alto economicamente, a differenza della Salernitana. Manolas aveva cominciato senza intoppi fisici, salvo poi raccogliere una sola presenza (delle 8 totali) da aprile in poi. Anche da lui ci si aspettava di più in termini di leadership ed esperienza. Avrebbero dovuto vivere tre mesi a mille, ma sia per Boateng che per Manolas può esserci l’attenuante di non aver svolto una preparazione estiva; l’impressione è però che i due calciatori siano stati poco presenti anche al di fuori del rettangolo di gioco.
Al 30 giugno andranno in scadenza anche Federico Fazio e Benoit Costil, con i due ultratrentenni che pare stiano valutando di appendere gli scarpini al chiodo. Il difensore argentino ha vissuto un’altra stagione tribolata, colpa di un fisico ormai usurato dai suoi 37 anni. Tra problemi muscolari e le solite noie al polpaccio, l’ex Siviglia ha giocato 18 partite, di cui 15 da titolare. Lo scorso anno non andò meglio (15 presenze), tanto che la dirigenza valutò una possibile risoluzione contrattuale anticipata. Soprattutto con Inzaghi, Fazio ha visto spesso il campo, trovando anche un pizzico di continuità; l’ultimo lampo, che resterà negli occhi dei tifosi granata, è il gol di testa al Milan. Non verrà certamente dimenticato il suo decisivo apporto alla salvezza del 2022 con Nicola. Walter Sabatini lo convinse ad indossare granata, dopo sei mesi senza vedere il campo alla Roma; Fazio diede leadership ed esperienza, da vero “Comandante”, come lo definì il dirigente. Quella alla Salernitana potrebbe essere stata la sua ultima stagione da calciatore, dopo 174 presenze in Serie A, 152 in Liga, 20 in Premier League e 76 nelle coppe europee.
A Salerno potrebbe aver vissuto la sua ultima annata da giocatore pure Benoit Costil. Con Sepe escluso dal progetto, il portiere francese fu il colpo a sorpresa estivo dell’ex ds De Sanctis. Il classe ’87, convinto da Paulo Sousa che lo aveva allenato al Bordeaux, ha accettato il ruolo di secondo di Ochoa (più anziano di lui di due anni), ma ha comunque raccolto 15 gettoni, senza sfigurare. L’ex Lille ha giocato 7 partite tra novembre e gennaio, visto che Ochoa era fuori per infortunio; altre 5 partite le ha giocate tra marzo e aprile, salvo poi lasciare spazio a Fiorillo nelle ultime quattro giornate. Anche lui, come Fazio, sta pensando di dire basta col calcio giocato, dopo una carriera vissuta soprattutto in Francia (oltre 500 presenze tra Ligue 1 e Ligue 2).