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Salernitana-Dia, continua la battaglia legale. In estate il senegalese saluterà
Secondo round, dopo quello dello scorso 30 aprile, tra la Salernitana e Boulaye Dia che continuano la loro battaglia a colpi di carte bollate. Oggi c’è stata una nuova udienza al Collegio Arbitrale, con il pool di legali granata (Chiacchio, Sicà e Fimmanò) e gli avvocati del giocatore, Gallavotti e La Porta. C’erano come testimoni Benoit Costil e Lassana Coulibaly, chiamati in causa da Dia; la Salernitana ha convocato invece l’ex tecnico Fabio Liverani che ha dovuto spiegare i fatti di Udine. L’udienza è iniziata verso ora di pranzo. Interrogati dagli arbitri e dal presidente del collegio, i due giocatori hanno cercato di tutelare la la posizione del compagno di squadra, l’allenatore granata ha confermato quanto già detto nel post partita di Udine, ovvero che Dia si è rifiutato di scendere in campo. L’iniziale termine del 24 maggio per l’emissione del lodo è stato differito al 30 giugno. La fase istruttoria proseguirà e nelle prossime settimane ci sarà una nuova udienza.
Nella prima udienza erano stati ascoltati il segretario generale granata, Massimiliano Dibrogni, che si è espresso in merito alla clausola di recesso indennizzato firmata da Dia nel settembre scorso, e l’ex ds Morgan De Sanctis, che ha parlato delle eventuali pressioni ricevute dall’entourage del giocatore ad accettare le condizioni di cessione proposte dal Wolverhampton. La discussione ha visto protagonista, come testimone di parte, anche un assistente del procuratore del calciatore, Vadim Vasyliev. Dia e la Salernitana hanno provato la via della transazione, senza buon esito. Il club granata gli ha sottratto il 15% dello stipendio del mese in corso per l’intervista non autorizzata rilasciata all’Equipe. La Salernitana chiede inoltre un maxi risarcimento danni: 20 milioni di euro e una decurtazione dello stipendio del 50% fino al 30 giugno. Al Collegio è stato sottolineato come il comportamento del giocatore abbia arrecato danno, chiedendo di esaminare il caso non solo sportivamente, ma anche civilmente, per il rifiuto di entrare in campo contro l’Udinese. Dia chiede, a sua volta, un risarcimento danni e afferma di non essersi rifiutato di giocare.
Certamente il futuro dell’ex Villarreal sarà lontano da Salerno. Ci pensa la Lazio, che perderà Luis Alberto, Felipe Anderson e Pedro e che quindi dovrà fare innesti in avanti, vista anche la permanenza non certa di Immobile. La Salernitana ovviamente spera si possano fare avanti altri club italiani e magari da Premier League o altri campionati europei. A gennaio scorso l’intenzione del club granata, dopo non averlo venduto in estate, era quella di monetizzare, incassando 18/20 milioni. L’infortunio muscolare rimediato da Dia il 22 dicembre nel match casalingo contro il Milan, frenò proprio l’interesse dei rossoneri, che cercavano un vice Giroud. Sabatini ebbe contatti anche con l’Eintracht Francoforte, ma nulla si concretizzò. Neanche la Fiorentina, che in estate proponeva, come contropartita tecnica, Nzola più soldi, si rifece sotto. Sirene spente anche dall’Inghilterra, dopo i sondaggi di Everton e Nottingham Forest. La retrocessione potrebbe attirare di nuovo acquirenti per il senegalese. Dia resta sempre fuori rosa, ormai da inizio marzo scorso: ha saltato otto partite e, realisticamente, salterà anche le ultime tre contro Juventus, Verona e Milan. Fino a fine febbraio scorso la punta aveva siglato 4 reti in 18 presenze, numeri decisamente lontani dai 16 gol e 6 assist della scorsa stagione, che trascinarono la Salernitana alla salvezza.
Nella prima udienza erano stati ascoltati il segretario generale granata, Massimiliano Dibrogni, che si è espresso in merito alla clausola di recesso indennizzato firmata da Dia nel settembre scorso, e l’ex ds Morgan De Sanctis, che ha parlato delle eventuali pressioni ricevute dall’entourage del giocatore ad accettare le condizioni di cessione proposte dal Wolverhampton. La discussione ha visto protagonista, come testimone di parte, anche un assistente del procuratore del calciatore, Vadim Vasyliev. Dia e la Salernitana hanno provato la via della transazione, senza buon esito. Il club granata gli ha sottratto il 15% dello stipendio del mese in corso per l’intervista non autorizzata rilasciata all’Equipe. La Salernitana chiede inoltre un maxi risarcimento danni: 20 milioni di euro e una decurtazione dello stipendio del 50% fino al 30 giugno. Al Collegio è stato sottolineato come il comportamento del giocatore abbia arrecato danno, chiedendo di esaminare il caso non solo sportivamente, ma anche civilmente, per il rifiuto di entrare in campo contro l’Udinese. Dia chiede, a sua volta, un risarcimento danni e afferma di non essersi rifiutato di giocare.
Certamente il futuro dell’ex Villarreal sarà lontano da Salerno. Ci pensa la Lazio, che perderà Luis Alberto, Felipe Anderson e Pedro e che quindi dovrà fare innesti in avanti, vista anche la permanenza non certa di Immobile. La Salernitana ovviamente spera si possano fare avanti altri club italiani e magari da Premier League o altri campionati europei. A gennaio scorso l’intenzione del club granata, dopo non averlo venduto in estate, era quella di monetizzare, incassando 18/20 milioni. L’infortunio muscolare rimediato da Dia il 22 dicembre nel match casalingo contro il Milan, frenò proprio l’interesse dei rossoneri, che cercavano un vice Giroud. Sabatini ebbe contatti anche con l’Eintracht Francoforte, ma nulla si concretizzò. Neanche la Fiorentina, che in estate proponeva, come contropartita tecnica, Nzola più soldi, si rifece sotto. Sirene spente anche dall’Inghilterra, dopo i sondaggi di Everton e Nottingham Forest. La retrocessione potrebbe attirare di nuovo acquirenti per il senegalese. Dia resta sempre fuori rosa, ormai da inizio marzo scorso: ha saltato otto partite e, realisticamente, salterà anche le ultime tre contro Juventus, Verona e Milan. Fino a fine febbraio scorso la punta aveva siglato 4 reti in 18 presenze, numeri decisamente lontani dai 16 gol e 6 assist della scorsa stagione, che trascinarono la Salernitana alla salvezza.