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Salah rivale di Champions, ma nel 2015 poteva essere dell'Inter. Così la Fiorentina fece saltare l'affare
"UN ALTRO CLUB ITALIANO" - Salah arrivò a Firenze dal Chelsea in prestito di 6 mesi con diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro e la possibilità, versando un milione di euro, di prolungare il prestito di un'altra stagione. Scelta che la Fiorentina è intenzionata a perseguire perché il Salah visto al Franchi è un talento raro. Il problema è che l'ultima parola spetta proprio all'egiziano che, al termine della stagione, torna in patria, non si fa trovare e, tramite il suo agente, fa sapere di non voler restare in maglia viola perché ha deciso di "trasferirsi in un altro club italiano".
LA LETTERA DI DIFFIDA - Quel club, non è un segreto, era proprio l'Inter che da tempo si era mossa con il suo agente e con gli intermediari che ne curavano gli interessi in Italia, per soffiarlo alla Fiorentina. I viola però all'epoca decisero di usare il pugno duro con il giocatore e con l'Inter a cui fu mandata ufficialmente una lettera di diffida tramite avvocati per aver violato l'articolo 18 comma 3 del regolamento FIGC, e che vieta ufficialmente ai club di contattare (senza il permesso) giocatori sotto contratto per altri club. Una mossa che ha fatto tentennare i nerazzurri che, temporeggiando, hanno favorito l'inserimento della Roma la quale, con una cifra complessiva di 20 milioni, si è assicurata Salah per poi rivenderlo al Liverpool per oltre il doppio del valore due anni più tardi. Sliding doors per citare il celebre film. Salah oggi ritrova l'Inter da rivale dopo essere stato a solo una "lettera di diffida" di distanza ormai 6 anni fa.