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    Salah, il più forte di sempre nella storia della Premier League: il Pallone d'oro è una naturale conseguenza

    Salah, il più forte di sempre nella storia della Premier League: il Pallone d'oro è una naturale conseguenza

    • Andrea Distaso
    Le parole sono finite da un pezzo, gli aggettivi di più. Bastano i numeri e le statistiche a narrare la grandezza di Mohamed Salah, dominatore indiscusso della stagione 2024/2025 non solo in Premier League ma nell'intero panorama europeo. La doppietta su calcio di rigore nel 3-1 del Liverpool sul Southampton di Ivan Juric lo porta a quota 54 tra goal ed assist da inizio stagione. Cifre spaventose, da record, come lo sono gli altri traguardi tagliati nel pomeriggio di Anfield: con 27 reti realizzate e 17 assist all'attivo, a due mesi dalla conclusione dell'annata sportiva, ha già eguagliato a quota 44 altri due mostri sacri come Thierry Henry e Erling Haaland.

    Ma non basta. Ci sono altri due numeri da tenere bene a mente per comprendere la portata di quello che Salah sta combinando: 184, come i goal segnati in assoluto in Premier League, che gli permettono di raggiungere Sergio Aguero al quinto posto assoluto dei migliori marcatori di sempre e ad uno solo dal primato solitario tra i cannonieri stranieri nella storia del campionato inglese. Davanti gli restano solo Andy Cole (187), Wayne Rooney (208), Harry Kane (213) e l'imprendibile Alan Shearer a 260. C'è poi un altro libro dei Guinness, che si arricchisce di una nuova pagina ogni giorno che passa, quello del Liverpool. Nessuno, prima del fenomeno egiziano, aveva toccato una quota tanto alta (44) a livello di goal ai quali ha contribuito: i due penalty contro il Southampton lo portano infatti a scavalcare definitivamente un altro pezzo da novanta come Luis Suarez (43). Poi c'è la graduatoria di ogni epoca dei migliori marcatori coi colori addosso dei Reds: davanti ai 243 goal di Salah, rimangono solo i 285 di Hunt e i 346 di Rush.

    Qualora un marziano atterrasse improvvisamente sul nostro pianeta e si facesse, per caso, l'idea che siamo al cospetto di un exploit di una sola stagione, ancora una volta le statistiche ci verrebbero in soccorso per smentirlo clamorosamente. Perché l'aspetto più incredibile della carriera senza senso di Momo Salah in Premier League è la continuità di rendimento che l'ex Fiorentina e Roma ha saputo mantenere dal 2017 ad oggi. Annata 2017/18, 44 reti e 14 assist; 2018/2019, 27 goal e 10 assist; 2019/2020, 23 reti e 12 assist; 2020/2021, 31 goal e 6 assist; 2021/2022, 31 goal e 15 assist; 2022/2023, 30 reti e 16 assist; 2023/2024, 25 goal e 14 assist. Di fronte a cotanta grandezza, non può non suonare come un paradosso il fatto che un calciatore che, per tre volte, si sia classificato tra i primi 5 in Europa col maggior contributo in termini di reti non sia mai stato eletto nella top11 della FifPro World – il sindacato internazionale dei giocatori – e che non sia mai saluto sul podio del Pallone d'oro. Ci sono stati campionissimi come Cantona, Shearer, Henry, Gerrard, Lampard, Cristiano Ronaldo, Aguero o chi volete voi, ma con questi numeri si può ragionevolmente affermare che Salah sia il giocatore più forte di sempre nella storia moderna della Premier League?

    Parliamo di riconoscimenti individuali, certo, al cospetto di un professionista che, dopo aver contribuito a riportare al Liverpool una Champions League che mancava dal 2005 e un titolo di campioni inglesi che non si vedeva dal 1990, vuole regalarsi la stagione perfetta avvicinandosi al raggiungimento dei 33 anni e con un futuro, incredibilmente ancora da scrivere e che potrebbe essere lontano dalla città che lo ha consacrato nel firmamento mondiale e che lo ha adottato come uno dei suoi. La Premier League è stata dominata dall'inizio alla fine, facendo il vuoto tra sé e le altre pretendenti, la Champions League è una magnifica prospettiva, a maggior ragione dopo la rocambolesca vittoria di Parigi, contro il PSG, nell'andata degli ottavi di finale. Eppure, dopo aver assistito a tante stranezze nella storia del premio assegnato da France Football, anche recentemente, non immaginare di certificare l'assoluta onnipotenza di un atleta di questo livello sembra quasi blasfemo.

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