Sacchi sulla serie B:|'Serbatoio per la A'
L'Italia calcistica è un Paese per vecchi, per fortuna c'è la B che sta aiutando più della serie A a scoprire e lanciare i giovani e a salvaguardare l'identità calcistica del nostro Paese. Ricordiamoci che se non c'è un ricambio generazionale ad alti livelli non ci sarà futuro». È il monito lanciato da Arrigo Sacchi a margine della presentazione della nuova stagione della rappresentativa B-Italia avvenuta oggi a Coverciano. Da ieri per due giorni il centro federale ha ospitato un gruppo di 26 calciatori delle classi tra il '90 e '92 selezionati dal tecnico Massimo Piscedda. A fare gli onori di casa il presidente della Lega B Andrea Abodi. «Il nostro calcio è un ambiente nevrotico che ha problemi di conoscenza, per questo spesso finisce per affidarsi più agli stranieri che ai talenti nostrani. Anche se per fortuna ieri ho notato in serie A l'impiego da titolari di giovani quali Destro, Gabbiadini, Paloschi e Borini - ha continuato il coordinatore delle Nazionali giovanili azzurre -. Comunque la B resta per adesso il maggiore serbatoio per le Nazionali e la speranza è che continui così». Musica per il presidente Abodi che - davanti a dirigenti quali Perinetti, Pessotto e Filippo Galli e al presidente dell'Assoallenatori Ulivieri - ha annunciato l'imminente firma sul contratto collettivo: «Abbiamo aspettato la serie A per una questione di gerarchie sportive da rispettare, ormai siamo agli ultimi dettagli, credo che entro una decina di giorni firmeremo congiuntamente i contratti allenatori, giocatori e preparatori atletici». Abodi stamani ha assistito al test in famiglia della rappresentativa cadetta, di cui sono state presentate le nuove divise targate Diadora e il cui calendario si annuncia assai fitto: da ottobre a fine anno affronterà la Serbia, la Russia e l'Under 20; a gennaio un raduno a Pescara o a Reggio Calabria; a febbraio una torunŠe da definire. «Il campionato è ancora all'inizio ma c'è già da registrare un aumento del 30% degli spettatori negli stadi - ha aggiunto Abodi ribadendo che entro tre anni la B passerà a 20 squadre all'interno di quella riforma dei campionato a cui sta lavorando il presidente della Lega Pro Mario Macalli - Questo significa che i motivi di interesse e spettacolo non mancano, anche se in tv abbiamo poco spazio». Oggi intanto Sacchi ha incontrato i dirigenti responsabili dei settori giovanili delle 42 società di A e B per discutere della crescita dei vivai, anche in prospettiva dello sviluppo dell'attività delle Nazionali giovanili.