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Sacchi: 'Milan? I giocatori devono sentire l'orgoglio, i valori contano più dei campioni. Ibra mi ha sorpreso'
SUL MOMENTO - "A parte la tragedia e il dolore degli altri, io sto benissimo. Anzi, per la prima volta da quando avevo 19 anni, mi riposo. Avevo un arretrato di 30 anni di cose da mettere a posto: libri, videocassette...".
SUL CALCIO - "Come ripartire? Non riesco a pensarci. Un conto è rivedere vecchie partite, un conto è ragionare sulla formula migliore di campionato. Non ci riesco. La testa va alla gente che muore, ai telegiornali sul coronavirus".
SUL MILAN - "Serve prima un ambiente in cui i giocatori sentano l'orgoglio e l'appartenenza che li spinga a dare sempre il massimo. L'Atalanta non aveva fuoriclasse, ma lo sono diventati in un ambiente virtuoso. Chi era discreto è diventato buono; chi era buono, ottimo. I valori valgono più dei campioni. Mi spiace per Boban".
SU IBRA - "Stavolta mi ha sorpreso. Ha dato personalità e coraggio al Milan, è stato generoso. Ho sempre allenato squadre giovani e cercavo guide d'esperienza così. Al Rimini avevo Frosio, eccezionale".