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    Sacchi ancora contro Inzaghi: 'L'Inter deve evolversi come gioco in Europa, Pioli rischia al Milan'

    Sacchi ancora contro Inzaghi: 'L'Inter deve evolversi come gioco in Europa, Pioli rischia al Milan'

    La finale di Champions League non ha fatto cambiare idea ad Arrigo Sacchi su Simone Inzaghi. L'ex ct dell'Italia torna a criticare il gioco dell'allenatore nerazzurro: "L'Inter ha fatto un ottimo acquisto con Frattesi - ha dichiarato Sacchi alla Gazzetta dello Sport -, giocatore di grande avvenire che conosco bene. I nerazzurri devono evolversi sul piano del gioco, cosa che mi auguro avvenga soprattutto in chiave europea". 

    SUL MILAN - "Loftus-Cheek lo conosco poco, per quello che ho visto non è un giocatore che mi ha incantato. Sento troppi nomi stranieri accostati al Milan e mi permetto di dare un consiglio: prendete degli italiani. Gli stranieri hanno sempre difficoltà d'ambientamento in Italia, soltanto i miei tre olandesi si sono trovati subito a meraviglia. Bisogna sempre mettere in conto che ci vuole tempo per aspettare i giocatori che vengono dall'estero". 

    SU TONALI - "A quelle cifre come si fa a dire di no? E poi anche il giocatore, che si è visto fare una proposta d’ingaggio pari al doppio o forse di più di quello che percepiva, probabilmente ha manifestato il desiderio di andare via. E’ umano. Il centrocampo è il settore più importante di una squadra. Non sarà un compito semplice, quello dei dirigenti rossoneri, perché al mercato girano prezzi astronomici. Il Milan, se vuole avere successo senza spendere molto, ha una sola strada: idee chiare per il gioco. Grazie al gioco, e non alle individualità, il Milan ha vinto lo scudetto l'anno scorso e il Napoli quest'anno. Soltanto il gioco può rimediare alla differenza di potenza finanziaria che esiste con gli altri club. Si tratta quindi di sapere che cosa si vuole fare e di scegliere le persone adatte, affidabili, che abbiano l'etica del collettivo e l’etica del lavoro. Devono essere adatti a fare squadra, cosa particolarmente complicata nel nostro Paese dove ognuno va per suo conto. Quindi Pioli deve dare indicazioni precise su chi desidera, valutando prima gli uomini, prima le loro teste e poi i loro piedi. Lo dico sempre: i piedi si accomodano, le teste no. Per fare scelte di questo genere si deve avere una visione completa del panorama, bisogna conoscere bene i giocatori e saperli valutare dal punto di vista umano. Se qualcuno non ha la testa a posto, però è bravo, lo si manda via. Non si deve avere paura di privarsi di qualcuno se questo non è in linea con il progetto. Pioli deve prendere giocatori che siano funzionali alla sua idea di calcio. Se vuole fare un calcio di ritmo e di velocità, servono giocatori veloci. E attenzione a quei giocatori che, magari, si sentono già arrivati perché indossano la maglia del Milan e pensano di essere al traguardo". 

    SU PIOLI - "E' un ragazzo intelligente e sa a che cosa va incontro. Rischia, e lui lo sa. Gli americani non aspettano se non vedono i risultati. Però lui è un bravo allenatore e lo ha dimostrato soprattutto nella stagione dello scudetto. Mi auguro che sia sempre più stratega e sempre meno tattico. Qualche volta, in particolare nell'ultimo campionato, ha agito da tattico. Invece, se vuole arrivare lontano, deve avere una chiara idee di gioco e proporla ai giocatori fino a far sì che essi la accettino. Squadra corta, molto corta, distanze minime tra i reparti, pressing, possesso-palla, passaggi rasoterra. Questo sì che sarebbe uno stile europeo". 

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