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    Sabatini: 'Scudetto lontano, Destro via perché oppresso da cose difficili da dire'

    Sabatini: 'Scudetto lontano, Destro via perché oppresso da cose difficili da dire'

    Un altro pareggio per la Roma, che dopo l'1-1 odierno contro il Verona scivola a -9 dalla Juventus. Ai microfoni di Sky, dopo il match del Bentegodi, parla il ds Walter Sabatini.

    SULLA SQUADRA - "La squadra non vince perché delle cose non vengono bene come prima. I ragazzi devono però proporre un calcio accettabile, non ci stiamo riuscendo, non vengono bene i colpi. Dobbiamo però sperare il meglio".

    SU DOUMBIA - "Inutile tornarci sopra, non ho bocciato i giocatori per i loro valori ma mi prendo la responsabilità di non aver riflettuto bene sulle loro condizioni. Se sarà un errore mortifero si faranno i conti. Stiamo alla larga dall'argomento Scudetto, dobbiamo pensare al secondo posto che sarà difficile proteggere. Dobbiamo pensare anche all'Europa League, meno parole e più fatti".

    SU DE ROSSI (escluso da Garcia dal match di oggi) - "Salta qualche partita per normali avvicendamenti, ma è vero che qualsiasi formazione ha giocatori chiave in senso generale".

    SU DESTRO - "Vendere Destro non è stata solo una scelta tecnica ma volevamo dare respiro al giocatore mettendolo in un altro contesto per esprimere il suo talento. Qui era oppresso da tante cose difficili da raccontare. Dualismo con Totti? Non posso parlarne ora in poche parole ma Roma è una piazza difficile e lui aveva scontato alcuni giudizi. A volta a Roma i giocatori vengono messi alla berlina e si è fatta questa scelta anche per questo".

    Sabatini, poi, parla anche a Mediaset Premium

    GARCIA E LA SFORTUNA - "Non penso che Rudi abbia fatto riferimento solo alla sfortuna, non l'ho seguito ma so che non si appiglia solo alla sfortuna, se non in maniera marginale. Oggi non c'è un imputato, né un banco, non mettiamo in discussione né Garcia né i nostri calciatori".

    LA ROSA - "A me sembra un'ottima rosa, non voglio accendere un'altra discussione, né parlare di calciatori importanti che giocano meno e caratterizzavano la squadra, credo fosse quello cui alludeva Garcia quando parlava di differenze rispetto alla rosa dell'anno scorso".

    IL MEA CULPA PER IL MERCATO DI GENNAIO - "Perché ho parlato al singolare? Perché è una mia responsabilità, le scelte sono avallate dall'allenatore, ma sono anzitutto una mia responsabilità. A me il plurale piace usarlo quando si vince, ma ribadisco che ho parlato di errori in relazione al tempismo e non ai valori di giocatori come Ibarbo e Doumbia, certo errore molto grave".

    EUROPA LEAGUE - "Uscire col Feyenoord sarebbe un inciampo grosso, anche se non lo considererei un fallimento".

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