Sabatini: il giorno storico di Milano
Nota le differenze: ricordate il giochino della Settimana Enigmistica, quella che vanta più tentativi d’imitazione? Ecco, viene in mente nel giorno in cui si sono sovrapposti eventi lontanissimi come Grecia e Parma (uniti dalla parola “fallimento”) e vicinissimi come Kongdobia e Galliani (uniti dall’espressione “bagno di folla”).
Esagerando un po’, si può raccontare che un Continente, l’Europa, è riuscito a salvare una Nazione, la Grecia, mentre una Federazione, la FIGC, che non ha salvato una squadra, il Parma. L’accostamento è un bel po’ strampalato, d’accordo. “Che ci azzecca?”, avrebbe chiesto Di Pietro quando faceva il PM e interrogava – e inchiodava – indagati e testimoni e colpevoli e pentiti al processo di Mani Pulite vent’anni fa. D’accordo, vostro onore, non “ci azzecca” nulla la Grecia con il Parma. Ma si fa per dire, e per trovare qualcosa in più di cui sparlare.
Che sarebbe andata a finire così, si sapeva. Il calcio italiano ha fatto l’elemosina al Parma per finire il campionato senza far brutta figura davanti all’Europa del calcio. La Serie A sarebbe stato l’unico campionato importante con una squadra fallita a stagione in corso: imbarazzante per una Federazione che ha già scommesse e stadi decrepiti e OptiPobbà per cui arrossire. Finito il campionato, è rimasto un debito di 22 milioni che sarebbe stato sostenibile solo se spalmatissimo come successe alla Lazio salvata da un certo Lotito nel 2004. Nel frattempo quel Lotito è diventato l’uomo più potente del calcio italiano. Ma si è ben guardato dal suggerire lo stesso modello di salvataggio, o almeno uno simile, undici anni dopo per il povero Parma. Che seguirà una strada già battuta in passato anche da Fiorentina e Napoli: dall’incubo del fallimento al sogno della resurrezione. Oggi si può dire solo “auguri”. Domani chissà, magari “complimenti”.
Da notare le differenze anche in pochi metri e poche ore a Milano. Centinaia di interisti in festa sotto il balcone di un albergo per Kongdobia, decine di milanisti in ansia davanti all’entrata di un ristorante per Galliani (foto da milannews.it). Scene viste e già salvate con data, nome e tag “bagno di folla”. Ma almeno ieri, tutto ampiamente previsto: aveva esaurito i colpi di scena, il derby per il centrocampista francese “Monsieur 40 milioni”. L’Inter esulta in piazza, il Milan si rifugia nel covo più familiare, quel “Giannino” che in passato aveva ospitato serate ben più palpitanti per i vecchi cuori rossoneri.
Ma l’estate è appena iniziata, il calciomercato anche. I bomber delle trattative hanno tempo per cambiare e rimediare. Senza dimenticare le differenze. E i tentativi d’imitazione che arriveranno.
Sandro Sabatini
Twitter: @Sabatini – Facebook: SandroSabatiniOfficial
Esagerando un po’, si può raccontare che un Continente, l’Europa, è riuscito a salvare una Nazione, la Grecia, mentre una Federazione, la FIGC, che non ha salvato una squadra, il Parma. L’accostamento è un bel po’ strampalato, d’accordo. “Che ci azzecca?”, avrebbe chiesto Di Pietro quando faceva il PM e interrogava – e inchiodava – indagati e testimoni e colpevoli e pentiti al processo di Mani Pulite vent’anni fa. D’accordo, vostro onore, non “ci azzecca” nulla la Grecia con il Parma. Ma si fa per dire, e per trovare qualcosa in più di cui sparlare.
Che sarebbe andata a finire così, si sapeva. Il calcio italiano ha fatto l’elemosina al Parma per finire il campionato senza far brutta figura davanti all’Europa del calcio. La Serie A sarebbe stato l’unico campionato importante con una squadra fallita a stagione in corso: imbarazzante per una Federazione che ha già scommesse e stadi decrepiti e OptiPobbà per cui arrossire. Finito il campionato, è rimasto un debito di 22 milioni che sarebbe stato sostenibile solo se spalmatissimo come successe alla Lazio salvata da un certo Lotito nel 2004. Nel frattempo quel Lotito è diventato l’uomo più potente del calcio italiano. Ma si è ben guardato dal suggerire lo stesso modello di salvataggio, o almeno uno simile, undici anni dopo per il povero Parma. Che seguirà una strada già battuta in passato anche da Fiorentina e Napoli: dall’incubo del fallimento al sogno della resurrezione. Oggi si può dire solo “auguri”. Domani chissà, magari “complimenti”.
Da notare le differenze anche in pochi metri e poche ore a Milano. Centinaia di interisti in festa sotto il balcone di un albergo per Kongdobia, decine di milanisti in ansia davanti all’entrata di un ristorante per Galliani (foto da milannews.it). Scene viste e già salvate con data, nome e tag “bagno di folla”. Ma almeno ieri, tutto ampiamente previsto: aveva esaurito i colpi di scena, il derby per il centrocampista francese “Monsieur 40 milioni”. L’Inter esulta in piazza, il Milan si rifugia nel covo più familiare, quel “Giannino” che in passato aveva ospitato serate ben più palpitanti per i vecchi cuori rossoneri.
Ma l’estate è appena iniziata, il calciomercato anche. I bomber delle trattative hanno tempo per cambiare e rimediare. Senza dimenticare le differenze. E i tentativi d’imitazione che arriveranno.
Sandro Sabatini
Twitter: @Sabatini – Facebook: SandroSabatiniOfficial