Sabatini: Europa e Champions League, sciagura arbitrale e attenti al ritorno
La Norvegia dell’arbitro di Napoli-Dnipro è l’unico paese al mondo in cui le donne spiegano il fuorigioco agli uomini. E agli arbitri, di conseguenza.
Senza centravanti, e senza gol, non si vince: se tutto va bene, si pareggia. Se va male, finisce come la Fiorentina a Siviglia.
Il prologo è affidato a un paio di battute riciclate dai social, affollati di inconsolabile delusione e malinconica ironia nella notte più buia di Europa League. Alzi la mani chi ieri non ha azionato il pollice scorrendo Facebook e Twitter in cerca di conforto, prima di spegnere il telefonino senza averlo trovato (il conforto). Niente. Post o tweet non cambiano il risultato. E’ proprio finita così.
E’ finita con la Fiorentina quasi fuori, maledetta anche dalla diretta su Rete4, quasi una premonizione sintonizzata sulle 3 reti spagnole. E’ finita con i napoletani che hanno sparato a tutto volume la colonna sonora degli insulti ad arbitro, guardalinee, assistenti di porta, designatori e tutta l’Uefa, compresi i parenti più stretti. Tanto che De Laurentiis, quando è esploso da “incazzato nero”, è sembrato perfino morigerato rispetto alla furia dei tifosi.
Il Napoli è stato danneggiato da una clamorosa svista della compagnia fischiante o sbandierante. Che ci fossero due giocatori del Dnipro in fuorigioco s’è visto ovunque meno che in Norvegia, il paese del giovane arbitro Moen e dei suoi assistenti.
La Fiorentina invece ha perso malissimo, ma avrebbe segnato almeno un gol salva-speranze se non avesse sprecato le occasioni o si fosse affidata a un centravanti meno imbambolato di Marione Gomez, che ha esibito la stessa reattività di una siesta a Siviglia a Ferragosto.
Non solo errori arbitrali e centravanti sbagliati, però. Nella notte buia del giovedì, ecco altri appunti sparsi e scarabocchiati da tenere a mente.
Nelle cronache recenti di mercato italiano, non si ricorda l’interessamento per nessun giocatore del Siviglia: forse perché arrivano da rotte poco battute da agenti, intermediari, osservatori e intenditori di casa nostra? E poi l’allenatore Emery: è bravissimo, lo capiscono tutti. Ma qualcuno ricorda che Berlusconi gli preferì Inzaghi e per questo i tifosi fecero anche la ola?Un altro appunto, da intervallo e post partita. Su SkyUno c’era Italia’s Got Talent. Talenti italiani: per trovarli bisognava davvero fare zapping, perché su 28 giocatori utilizzati ieri da Fiorentina e Napoli ce n’erano appena 3 (Maggio, Insigne e Gabbiadini). Numeri che vanno scritti anche in lettere, così restano più impressi: due squadre italiane hanno schierato ventotto giocatori, ma solo tre erano italiani. Discorso vecchio e polemica che ha fatto la muffa? Sarà anche così e sarà pur vero che Napoli e Fiorentina con queste proporzioni sono comunque arrivate in semifinale. Ma l’impressione è che tanti stranieri possono far bene. Troppi, invece, fanno sicuramente male.
Infine, a pensar male si fa peccato: è risaputo. Però non sempre si sbaglia. E anche senza far eco allo sfogo di De Laurentiis, è risaputo quanto la Spagna sia potentissima in ambito Uefa. Uomini spagnoli occupano poltrone e posizioni strategiche. Senza girarci tanto attorno, meglio avvisare in anticipo i naviganti delle semifinali di ritorno. La Juventus a Madrid, il Napoli in Ucraina e la stessa Fiorentina in casa con il Siviglia dovranno avere designazioni di certificato spessore internazionale. Arbitri di caratura e personalità, sennò saranno guai.
Di norvegese i viola ricordavano il vecchio Ovrebo. Ora i napoletani terranno a mente il giovane Moen. Caro Platini più compagnia fischiante e sbandierante: ora basta.
Sandro Sabatini
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