Sabatini: Chiellini-Suarez, il duello che...
Ma dentro questa finale che ognuno prova a immaginare, c'è un duello che più degli altri sfugge a qualsiasi pronostico: quello tra Luis Suarez e Giorgio Chiellini. Quelli che il Mondiale, quelli che il morso. A parole, si sono spiegati e perdonati. Nei fatti, non si sono più incontrati. Si stringeranno la mano. Poi inizierà la loro finale nella finale. Stavolta senza morsi, ma comunque senza esclusione di colpi. Nel rispetto del loro repertorio.
Pregi e difetti di Chiellini, si conoscono. Quelli di Suarez un po' meno. Però quelli più conosciuti hanno fatto il giro del mondo. Il vizio di "mangiarsi" gli avversari, per esempio, gli è costato duri mesi di squalifica e salate parcella di psicanalisi. Problema risolto. Dicono anche grazie a Messi, che quest'anno l'ha saziato di assist.
La Juve provò a prenderlo quando costava già carissimo. Anno 2012, lui era il "pistolero" del Liverpool. Gli osservatori bianconeri si muovevano per lui e per Van Persie. Relazioni su relazioni, ogni week end c'era una "mission impossible" in Premier League. Era l'estate in cui i tifosi sognavano il top player. Poi arrivò bomber Bendtner...
Conte ci rimase male: come tanti, più o meno tutti. Poi però le storie si sono incrociate e i destini hanno preso direzioni impensabili. Cosa sarebbe stato di Prandelli e dell'Italia senza Marchisio espulso contro l'Uruguay? E senza il morso (non visto) di Suarez a Chiellini? Quel Mondiale si rovesciò sugli azzurri, e poi su Conte e poi su Allegri e poi su Suarez... E alla fine su questa finale di Champions.
Prossima fermata, Berlino. Prossima puntata: ancora Suarez-Chiellini. Ecco il duello che nessuno sa pronosticare e nemmeno immaginare. Non che le altre sfide siano prevedibili, anzi. Ma questa sarà la più misteriosa. Per i protagonisti in campo e per il pubblico all'Olympiastadion. E soprattutto per l'arbitro. Perchè anche per il mondo arbitrale è qualcosa di clamoroso un episodio non visto ma che poi provoca una squalifica di sei mesi. E' qualcosa che lascia un segno. Proprio come un morso.
Sandro Sabatini
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