Redazione Calciomercato
Sabatini a CM: 'Plusvalenze Juve, quante cose non tornano. Accuse basate soltanto sulle intercettazioni'
Non stupisce nemmeno l’elenco delle società coinvolte, insieme alla Juventus: Sampdoria, Genoa, Pro Vercelli, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara. Sono i club citati nelle intercettazioni e nelle carte: i “satelliti” - chiamiamoli così - che giravano più vicini al “sole” Paratici. Non stupisce nulla, quindi. In altri contesti, magari più garantisti, la riapertura dell’inchiesta sarebbe stata definita “un atto dovuto”. Giusto. Anche per chiarire che “fare giustizia” non significa automaticamente “giustiziare”.
Stupiscono però alcuni particolari che dovrebbero completare l’iniziativa della Procura federale. Stupisce l’assenza di qualsiasi iniziativa e/o riferimento alle sei società straniere con cui la Juventus ha confezionato affari… plusvalenti: Lugano, Basilea, Marsiglia, Amiens, Barcellona e Manchester City. Questi sei club sono segnalati a qualche tribunale Uefa? Oppure le Leghe e le Federazioni dei loro vari paesi (Svizzera, Francia, Spagna e Inghilterra) hanno già verificato ed escluso provvedimenti? Oppure - paradossale - la Juventus ha agito da sola, a loro insaputa? In sintesi e senza ironia: quel che vale in Italia, in tema di plusvalenze, vale anche in Europa?
In ambito sportivo, stupisce poi che il nuovo impianto accusatorio sia basato soltanto sulle intercettazioni. Stupore non a difesa della Juve, sia chiaro. Stupore e basta perché la domanda sorge spontanea: cosa sarebbe accaduto se un Paratici o un Cherubini o un dirigente qualsiasi fossero stati intercettati mentre dicevano “facciamo un’operazione tipo Osimhen”? Avrebbero riaperto l’inchiesta anche su Napoli e Lille? O un altro trasferimento e altre società e altre domande intercettate?
Stupisce che questa inchiesta appena riaperta sia punteggiata da tanti punti interrogativi. Significano la mancanza di punti esclamativi: quelli con cui si firmano le certezze!