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    Sabatini a CM: 'Per lo scudetto vedo un SuperBowl Juve-Napoli, Allegri aiutato dalla settimana lunga. Milan e Inter...'

    Sabatini a CM: 'Per lo scudetto vedo un SuperBowl Juve-Napoli, Allegri aiutato dalla settimana lunga. Milan e Inter...'

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Un po’ per concorrenza interna con la griglia della redazione di calciomercato.com e un po’ per gioco, alla vigilia del campionato è doveroso - anche se “pericoloso” - esibire un superpronostico. Un dovere da rispettare, con un diritto da conservare: l’aggiornamento di fine mercato, quando saranno complete le indicazioni su tutte le squadre.

    Trascuriamo le sgradevoli previsioni dall’11° al 20° posto, perchè con i sogni-scudetto si può anche giocare. Con l’incubo-retrocessione, proprio no.


    10° posto per il Genoa, che ha innestato sull’euforia della promozione un supermercato di entusiasmo (Retegui) e qualità (Malinovsky), senza passare all’incasso per quel Gudmundsson che è tanto ostico da pronunciare quanto piacevole da vedere.

    9° sarà il Torino del solito mercato con il bilancino. Nel ciclismo non si vince con tutti gregari, una fabbrica non funziona solo con gli operai e… le metafore potrebbero proseguire all’infinito. Lo scudetto del Toro sarebbe un posto in Europa. Ma è durissima, malgrado il bravo Juric. 

    8° posto per l’Atalanta che prova due scommesse (Scamacca e De Ketelaere) in una squadra che da anni non è più un gioco d’azzardo. Anzi. Però non sarà innocua la partenza di Hojlund.

    Settima sarà la Roma, che forse a fine agosto ribalterà questo pronostico un po’ provocatorio. Ma intanto dovrebbe ribaltare una statistica che non provoca ottimismo: si presenta al via con un attaccante, Belotti, da zero gol nel campionato scorso. D’accordo: si può solo migliorare. Anche perchè peggio è impossibile. Ma Mourinho ha ragione a lamentarsi, almeno un po’. 

    6° posto per la Fiorentina che invece il centravanti l’ha preso, Beltran: molto bravo, molto argentino e molto somigliante a Batistuta. Sfogliando tutti i desideri dei tifosi, manca uno sprinter in difesa e più garanzie a centrocampo, dove il rinascimento viola passa da Arthur che però è un’ipotesi di rinascita

    5a l’Inter e - considerando solo il campionato - sarebbe una sorpresa relativa perchè l’edizione scorsa è arrivata quarta, non più su. Magari troverà ancora soddisfazioni nelle coppe, il giardino dove fioriscono i trofei di Inzaghi. A proposito, non date come al solito tutte le colpe all’allenatore. Non li ha fatti lui dalla panchina i cambi Onana-Sommer, Skriniar-Bisseck, Brozovic-Frattesi, Thuram-Dzeko e Lukaku-Arnautovic. Senza offesa, l’unico avvicendamento che non rischia il downgrade è Bellanova-Cuadrado. Anche se per i bookmakers resta favorita, questa Inter è al limite della zona Champions.

    Al 4° posto sale il Milan, che ha in Rafa Leao la versione luxury del Kvara-scudetto. Però Giroud non è Osimhen e soprattutto Okafor e Colombo non sono guardaspalle tipo Raspadori e Simeone. Finiti i paragoni con il Napoli, rosso e nero sono i colori della roulette e delle puntate al casinò: su otto acquisti basta che escano quattro titolari, per migliorare la passata stagione.

    Sul podio, 3a piazza e medaglia di bronzo, ci va la Lazio dei “litigarelli” Lotito e Sarri. Ma aver preso Rovella anzichè Ricci non sposta nulla (anzi…). La sfida vera, decisiva, si gioca nel confronto tra Milinkovic-Savic e Kamada.

    2° posto o scudetto bis per il Napoli? Il brasiliano Natan e lo spagnolo Gabri Veiga sono meno determinanti di chi siede in panchina. È nel duello a distanza tra Spalletti e Garcia che si svilupperà il confronto tra l’anno scorso e l’anno che verrà. La squadra resta forte, fortissima. Nettamente superiore se Kvara e Osimhen ripeteranno le fiammate dello scudetto

    Ma proprio per lo scudetto sarebbe affascinante sognare un SuperBowl all’italiana. Quindi spareggio tricolore “bianco-nero-azzurro” tra il Napoli, appunto, e la Juventus che promette di ritrovare Chiesa più Pogba e sicuramente di non rimpiangere i tre più deludenti dell’anno scorso (Bonucci, Paredes e Di Maria). Il mix dei giovani promette bene, anche perchè Fagioli, Weah e Cambiaso sono più che semplici “giovani”. E la settimana lunga, senza Europa, sarà triste per le storiche abitudini ma proficua per il lavoro di Allegri.

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