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    Sabatini a CM: 'Mkhitaryan pezzo raro, che errore della Roma. Dzeko un campione, meglio di Lukaku'

    Sabatini a CM: 'Mkhitaryan pezzo raro, che errore della Roma. Dzeko un campione, meglio di Lukaku'

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Il giorno dopo si traduce “the day after”. Anche nei titoli, nelle sintesi, nei commenti. Ma si fa confusione. Perché il significato vero deriva dal film del 2004, che si intitolava “The day after tomorrow” e raccontava il giorno dopo di un disastro nucleare: un mondo distrutto. Oggi è dunque il day after del Milan, ma non dell’Inter. Anzi. Viceversa. Per i nerazzurri è già partita la caccia a voli aerei e biglietti, traghetti e pacchetti speciali per la Turchia. Road to Istanbul non è solo lo slogan della Champions 2002/23: è diventata una cliccatissima ricerca su Google Maps.

    Approfittando della stessa app che ci guida in localizzazioni e viaggi, si consiglia ai tifosi interisti di cercare anche l’Armenia. Che nessuno ricorda esattamente dove si trova, laggiù tra la fine della Russia e la fine della Turchia. Non ci si passa per caso, bisogna andarci. E farebbero bene ad andare in processione i tifosi dell’Inter. Per ringraziare Mkhitaryan.

    L’armeno è “il miglior centrocampista del campionato italiano 2022/23”. Sapete di chi è questa definizione? Di nessuno. Perchè nessuno oggi ha il coraggio di dirlo, come nessuno ieri ha avuto il coraggio di ammettere che Mkhitaryan è stato il colpo più sbagliato della Roma. Tutta la Roma, nessuno escluso. Da Mourinho a Thiago Pinto, dai Friedkin ai tifosi. Certo, anche loro, quelli che all’Olimpico non hanno mai applaudito come avrebbe meritato questo campione che in giallorosso faceva giocare la squadra anche quando del cosiddetto “gioco” non c’era traccia. E poi segnava, perfino più di quanto sta facendo all’Inter: una rete ogni tre partite. Sono rari i centrocampisti europei e mondiali con questa abitudine al gol. Rari e preziosi.

    L’Inter l’ha preso a zero. Come Acerbi, nella stessa estate. Come Dzeko e Çalhanoglu, un anno prima. Bravi Marotta e Ausilio (e Inzaghi) a fare, come dice, “di necessità virtù”. Zhang non aveva milioni da spendere. Semmai da risparmiare. Meglio ancora da incassare. Ecco perchè sono arrivati questi quattro parametri zero che, detto senza offesa, al limite solo con un pizzico di ironia, nemmeno sarebbero arrivati in nerazzurro se Zhang avesse avuto i soldi da spendere tipo gli anni d’oro, quelli di Joao Mario e Gabigol o del supermercato di Antonio Conte.

    Brava l’Inter a prenderli. Meno bravi, diciamo così, i club che li hanno lasciati partire. E qui bisogna elencare i distinguo. Acerbi è stato fatto fuori dalla Lazio per non scontentare gli ultras. Çalhanoglu perchè al Milan tutti, anche i tifosi, si sentivano gratificati dal tetto sugli ingaggi. Mkhitaryan e Dzeko, invece no. Le loro partenze sono state valutazioni tecniche della Roma. E anche se Mourinho, soprattutto sull’armeno, si dice fosse nettamente contrario, sarebbe opportuna una presa di coscienza sulle due partenze che più hanno indebolito i giallorossi. Qualcuno che risponda, con sincerità: chi ha scelto di lasciarli partire? L’allenatore o il direttore sportivo? La proprietà o la generale convinzione di trovare di meglio sul mercato? Chiunque e comunque abbia deciso, ha sbagliato. E non conta la giustificazione che “erano loro a voler andar via”. Fosse legge questo luogo comune, oggi decine di campioni non giocherebbero nei loro club attuali.

    Complimenti all’Inter. Applausi a Mkhitaryan e Dzeko. Soprattutto quest’ultimo che è talento per intenditori. È giocatore raffinato che si apprezza meglio dal vivo che in tv. È un direttore d’orchestra, i compagni sono orchestrali.
    Per capire le categorie: Dzeko è un campione, Lukaku un ottimo attaccante. Dzeko è sempre stato un campione, con qualche momento opaco causato da scarsa forma e inevitabilmente dall’età. Al suo confronto, gli altri sono sempre stati buoni giocatori, con qualche momento brillante dovuto alla forma e alla giovane età. Rileggete parola per parola…
    Se non lo capite o non lo condividete, tenetevi tutti le vostre idee e amici come prima. Io mi tengo Dzeko e Mkhitaryan.
     

     

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