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Sabatini a CM: 'Allegri è l'allenatore giusto per ripartire, ma la Juve dica cosa vuole fare'
Il cattivo opinionista (eccomi: presente!) sceglie invece l’argomento più ostico. La Juventus. Con la domanda delle domande. Il tormentone. È Allegri il problema? Oppure, al contrario, Allegri è la soluzione ai problemi della Juventus?
Attenzione. Non si tratta di un esercizio dialettico né di un gioco di parole. Dalla risposta su queste domande dipende il futuro bianconero. Per molti “bravi opinionisti” e alcuni nanerottoli del web, l’allenatore rappresenta il problema: se non l’unico, comunque il più evidente. Superfluo ricordare l’#AllegriOut, che imperversa senza soluzione di continuità. È un hashtag che va benissimo per le sconfitte, peraltro non frequenti nemmeno negli ultimi due anni senza trofei. Va bene per i pareggi e anche, visto che garantisce comunque una certa approvazione, anche per le vittorie cosiddette di “corto muso“. Che la Juventus giochi bene o male, che i giocatori abbiano buone o cattive prestazioni singole, che ci siano errori o favori degli arbitri, che il pubblico applauda o fischi, che ci sia il sole o che piova, pare sempre e comunque colpa di Allegri. È la critica più conveniente, perché resta in superficie. Colpa dell’allenatore e via. Così i critici a prescindere si godono il consenso popolare che arriva da chi nel populismo ci sguazza: consensi facili, nella comfort zone dell’opinione di massa.
Chi scrive è invece poco propenso ad accodarsi e scodinzolare. Meglio andare controcorrente, anche rischiando di scontrarsi con chi non sa proporsi con argomenti diversi dall’insulto. Quindi, opinione sincera e personale: Allegri ha avuto un rendimento imperfetto, con alcuni errori tattici e anche tecnici sulle valutazioni dei singoli giocatori. Certo. Ma chi lo critica in base ai risultati, è in contraddizione. Chi dice che a Siviglia la Juventus ha giocato male, non ha visto la partita. Chi parla di gioco ignorando gli errori determinanti dei singoli giocatori (Di Maria e Chiesa), non ha un’opinione competente. Semmai una predisposizione (piuttosto incompetente) a sparare sull’allenatore.
Riprendiamo dunque la scelta tra le due domande iniziali. Se Allegri non è il problema della Juventus, può essere la soluzione ai problemi della Juventus? Probabilmente sì… Anzi, magari, sicuramente sì. Però la vera risposta deve arrivare - pubblicamente - da chi guida la Juventus, con la consapevolezza che i problemi di una squadra non possono venir sempre ricondotti al giudizio preconfezionato su ogni singola partita.
La verità è che la Juventus tre anni fa aveva finito un ciclo e nessuno se n’è accorto o l’ha ammesso. Anzi. Per nascondere la naturale (9 scudetti!) fine di un’epoca irripetibile, sono state fatte operazioni spericolate senza alcuna visione illuminata. Così Allegri ha gestito, pur con qualche errore evidente, la caduta dell’impero bianconero. Eppure, malgrado questa evidenza, l’esercito virtuale e reale degli opinionisti ha sempre sparato su Massimiliano Allegri. Il bersaglio più grosso è più facile da mirare. Colpire. Affondare. Alla fine la domanda resta, e necessita di una risposta: è l’allenatore il problema della Juventus? Se sì, va mandato via. Se invece Allegri viene considerato come possibile soluzione dei problemi, va accompagnato e sostenuto meglio: come fa Mourinho da solo, come fa Commisso con Italiano. Perché l’allenatore-parafulmine dà sollievo immediato alla società. Ma alla lunga porta e comporta più danni che benefici. Gli stessi danni e benefici, peraltro, di chi oggi si prende la briga di analizzare la Juventus anziché esultare per Inter, Roma e Fiorentina.