Getty Images
Rummenigge si scopre moderato e non attacca nemmeno la Superlega
E poiché non aveva nessuna voglia di farsi dei nemici, tanto più alla vigilia di una gara che vede contrapposti il club bavarese e quello catalano, ha finito per dare anche un giudizio benevolo sulla gestione finanziaria del Barcellona, che ha già bruciato grossa parte delle finanze future e dilatato il debito per rafforzare la squadra nel presente. Motivo di questo giudizio non negativo: con Joan Laporta al timone il Barça è in mani sicure. Capirai.
Per quello che riguarda il campionato europeo d'élite per club, l'ex attaccante dell'Inter ha affermato che, semplicemente, senza l'adesione delle squadre di Francia, Germania e Inghilterra questo torneo è irrealizzabile. Una considerazione tautologica, dietro la quale si nasconde la volontà di non esporsi col giudizio negativo nei confronti delle società che tuttora si ostinano a volere la Superlega. In particolare, Rummenigge non vuol proprio prendere posizione contro Barcellona e Real Madrid. Al punto da dare una tirata d'orecchi a Julian Nagelsmann, l'allenatore del Bayern che nelle scorse settimane ha esternato contro le grandi spese a debito affrontate dal Barcellona: “Certe cose devono dirle Oliver Kahn o Herbert Heiner [rispettivamente amministratore delegato e presidente del club bavarese]”. Piuttosto, nel quadro di un atteggiamento così moderato, una frecciata è stata inviata ai club inglesi. Che a suo giudizio hanno determinato l'esplosione di costi e spese, e aperto all'ingresso dei fondi. E quanto alla prima accusa, risulta bizzarro che a rivolgerla sia un ex dirigente apicale del Bayern, società che durante la finestra estiva di calciomercato ha speso 140 milioni di euro in acquisizione di calciatori, e che non si fa scrupoli a pagare clausole rescissorie da 25 milioni di euro per ingaggiare un allenatore.
@pippoevai