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    Rummenigge: 'Cambiamo il fair play finanziario. Dobbiamo aiutare Milan e Inter, l'Europa ne ha bisogno'

    Rummenigge: 'Cambiamo il fair play finanziario. Dobbiamo aiutare Milan e Inter, l'Europa ne ha bisogno'

    In una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l'ad del Bayern Monaco Karl-Heinz Rummenigge ha parlato anche di calcio italiano, tra il rapporto con Andrea Agnelli e la situazione di Milan e Inter.

    Ha fatto i complimenti ad Andrea Agnelli per il quarto scudetto di fila? 
    "No, non lo ha ancora vinto, quindi non si devono fare. L’ho visto alla riunione a Stoccolma, mi sono complimentato soltanto per la Champions: ha eliminato il Borussia, non era facile. La Juve ha giocato bene, è passata con merito. Ora ha avuto un sorteggio buono. Da non sottovalutare ma buono". 

    Potete incontrarvi in semifinale, o più avanti. Le andrebbe bene? 
    "Speriamo di vederci, significa che passiamo tutte e due. Con Agnelli ho un buon rapporto: è leale, professionale, grazie a lui la società è rinata dopo quattro anni di buio. Sono risaliti".

    A Milano invece possono andare incontro alla prima stagione di sempre senza coppe europee.
    "Sì, se va così è un peccato non solo per i club ma anche per il calcio italiano e quello europeo. Squadre come il Milan e l’Inter hanno grossi nomi che servono alla competizione. Ma lamentarsi non serve, ho visto l’altro ieri anche Marco Fassone, oltre a Umberto Gandini, e subito ho pensato che cinque anni fa l’Inter aveva la Champions League in mano. Il calcio è così, a volte strano, ma qualcosa negli ultimi cinque anni è andato male".
     
    Come ci si può rialzare e in quanto tempo? 
    "Bisogna avere un piano chiaro con tutte le possibilità finanziarie a disposizione, ma senza andare contro il fair play finanziario. Dobbiamo ricordare che l’Inter è sotto inchiesta per le regole non rispettate. Anche noi come associazione dei club dobbiamo pensare come si potrebbero aiutare nel financial fair play certe squadre come Inter e Milan, perché sono danneggiate in questo senso. Se hai un buco, difficilmente ne puoi uscire senza denaro fresco. Leggo che il Milan può essere venduto, ma il proprietario nuovo non può mettere troppo capitale senza andare contro le limitazioni Uefa. Quindi tocca anche a noi nomi grossi scovare una soluzione per non penalizzarle di più".

    Una sorta di solidarietà europea? 
    "Ci sono gli statuti chiari, rigidi ma dobbiamo rifletterci, per non danneggiare troppo. Quasi tutte le società dell’Est soffrono perché non hanno troppi ricavi da televisioni, sponsor, merchandising. Quindi dobbiamo studiare come si potrebbe dare una mano a questi club, ma pure ad alcuni big dell’Ovest che adesso si trovano in difficoltà".

    Parliamo di campo: che una riserva del Bayern come Shaqiri sia tra i migliori dell’Inter è un segnale netto di differenza? 
    "Shaqiri doveva giocare per forza, gli ho consigliato di andare all’Inter anche se molte inglesi lo volevano. Con le difficoltà interiste è un acquisto azzeccato, ha qualità, è giovane, è in grado di fare la differenza. E diventerà ancor più stabile con il tempo perché deve sentirsi bene, sentirsi a casa". 

    Farete uno sconto all’Inter a fine stagione?
    "Il contratto è questo. Potevamo guadagnare di più cedendolo in Inghilterra, quindi abbiamo già fatto uno sconto".
     
    Podolski invece non ha ingranato. Bierhoff ha detto che è stata una scelta sbagliata. Lei cosa ne pensa? 
    "Mi spiace. So che le prestazioni non sono granché, mentre in nazionale rende. Forse soffre il fatto che lui ha bisogno di spazio in campo e in Italia non esiste".

    Pep Guardiola è adorato qui. Ma lei è sicuro che rimanga? 
    "Spero di sì. Ne abbiamo parlato a gennaio, ci vediamo a fine stagione per un rinnovo dell’accordo oltre il 2016. Ma lo lascio in pace, perché è speciale e si concentra sull’ultima tappa dell’annata. Noi ci fidiamo di lui e lui di noi. Non abbiamo fretta".

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