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    Rummenigge contro Juve e Barcellona: 'Hanno combinato cose inaccettabili. In Spagna c'era una sensazione strana...'

    Rummenigge contro Juve e Barcellona: 'Hanno combinato cose inaccettabili. In Spagna c'era una sensazione strana...'

    Intervistato dal Corriere dello Sport, l'ex ad del Bayern Monaco, ex calciatore dell'Inter, e oggi membro del board della Uefa, Karl Heinze Rummenigge, ha parlato a tutto tondo di ciò che sta accadendo nei campionati Europei partendo dalla Champions della sua Inter e del Napoli, ma soffermandosi anche sui casi più scottanti che riguardano i potenziali illeciti di Juventus (plusvalenze e falso in bilancio) e del Barcellona (il caso Negreira e i pagamenti all'ex vice-capo degli arbitri).

    L'INTER - "Una parte significativa della mia vita, forse la più divertente. La mia Inter sono i tifosi, quella gente, il loro affetto. Ricordo una partita dell’84, il 4 a 0 alla Juve. Il mio primo gol in campionato. Fallo laterale, il pubblico si trova a cinque metri dalla linea e sento urlare “Kalle!, Kalle!”. Da pelle d’oca, una sensazione che non avevo mai provato..."

    CALCIO D'ITALIA - "Negli anni 80 la serie A era il top mondiale. In Germania abbiamo a lungo pensato che i vostri presidenti, tutti italiani, si fossero messi d’accordo per organizzare il miglior campionato al mondo: massimo due stranieri per squadra e anche per i club medio piccoli la possibilità di acquistare i campioni. Il Paese, all’epoca, stava bene. Oggi l’unico campionato vivo è la Premier, l’Inghilterra spende cifre astronomiche e in modo poco intelligente, irrazionale, gli altri Paesi vanno avanti tra sofferenze finanziarie e scandali, ma riescono ugualmente a portare a casa i trofei. Questo vuol dire che gli inglesi commettono errori pazzeschi, il loro è un mercato fuori controllo"

    SUPERLEGA - "Totalmente in disaccordo. Non a caso l’idea è venuta a tre club con enormi problemi di liquidità. Puntavano a ottenere ricavi importanti in tempi rapidi. Ora la proposta della Superlega è passata da 20 a 80 squadre, ma il calcio non reggerebbe uno stravolgimento così radicale. Quello che invece bisogna cambiare, e in fretta, è il Fair Play Finanziario, dovrà essere più rigido. I club sono costantemente sotto la pressione dei tifosi e dei media che impongono di spendere e spendere. Ma il calcio è l’unica industria che produce solo perdite… (fa una pausa)".

    LA JUVE - "Leggendo cosa aveva combinato la Juve non ci potevo credere, mai sentita una cosa simile in vita mia. La Juve è una società importantissima, di riferimento per il calcio italiano e europeo, si è fatta un clamoroso autogol, sono comunque sicuro che sarà in grado di ricostruirsi. Nei tempi giusti" 
     
    CASO BARCELLONA - "Mi credi se ti dico che ho riso leggendo questa notizia. La cosa però non mi stupisce: ogni volta che giocavamo in Spagna avvertivo una strana sensazione. Sono cose inaccettabili che non investono soltanto il torneo nazionale. Anche il tema arbitrale va affrontato con molta serietà. E rispetto"
     
    NAPOLI - "Mi piace il Napoli, e mi piace Osimhen, anche l’allenatore mi piace parecchio. Lo incontrai il giorno del matrimonio di mia figlia. Festa al castello di Giffoni, Spalletti aveva casa da quelle parti e casualmente ci trovammo. Bevemmo un espresso e parlammo di calcio, naturalmente. Nel Napoli si nota la sua mano, non si può dire che abbia giocatori famosi, di nome, e questo dà ancora più valore al suo lavoro".
     
    STADI - "Fino a quando gli stadi saranno di proprietà dei comuni le cose non potranno cambiare. In Germania eravamo messi come voi, il Mondiale 2006 ci permise di superare questo ostacolo e abbiamo costruito impianti bellissimi per le famiglie. L’organizzazione degli Europei 2032 potrebbe servire all’Italia per seguire il nostro esempio, io spero che vi vengano assegnati"

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