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    Rummenigge: 'Agnelli ha perso tutto, ecco perché è fallita la Superlega'

    Rummenigge: 'Agnelli ha perso tutto, ecco perché è fallita la Superlega'

    Karl-Heinz Rummenigge dice no alla Superlega. Il dirigente del Bayern Monaco ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "La sconfitta di questo piano è nei fatti, nel rifiuto dell'Europa al progetto. Manca soltanto la conferma legale (domani la Corte Ue deciderà sul caso, ndr). La parola dice tutto. C'è dentro 'super': vuole essere superiore a tutto. Ai campionati, alla Champions, al calcio. Che idea… Se la Corte autorizzasse la Superlega non andrebbe lontano. Trent'anni fa il sistema avrebbe abbracciato la novità, ora è diverso. Inglesi, tedesche e francesi non parteciperebbero mai. Credo anche le italiane e le spagnole, a meno che non esista qualche presidente che pensa di andare a letto e svegliarsi l’indomani in mezzo all’oro. Potrebbero farsi il torneo Real Madrid e Barcellona...". 

    AGNELLI - "Non sono più riuscito a parlare con Andrea dalla domenica in cui ha staccato il cellulare. Giravano voci, non veniva a Montreux e non rispondeva. Credo non abbia avuto il coraggio di dire cosa stava facendo. Capisco che il coronavirus abbia forzato i club ad accelerare, qualcuno voleva soldi freschi, ma quella presentazione non è stata professionale. Lui non lo capisco e mi spiace umanamente. Era presidente Eca, era nell'Esecutivo Uefa, era presidente di una Juve tra i cinque top club. Ha perso tutto. Anche l'immagine. Andavamo d'accordo, ma, quando gli dicevo che il calcio non è solo economia, non la pensava come me". 

    LA FINE DEI CAMPIONATI - "La Superlega sarebbe la fine fine dei campionati nazionali che conosciamo da una vita, sono le radici del calcio. La Serie A diventerebbe la Serie B e la Bundesliga la seconda divisione, tornei poveri. Per danneggiare la Premier League inglese che incassa di più semplicemente perché è più brava. Soprattutto le spagnole volevano danneggiarla e si sono inventate questo torneo, l'unico che conterebbe. Addio Juve-Cagliari, addio Bayern-Bielefeld. La Uefa sta facendo il meglio per difendere il calcio nell’interesse di tutti, con un Esecutivo stabile e un presidente coraggioso come Ceferin". 

    SUPERLEGA MONDIALE - "Il piano A, con le top d'Europa, era solo un alibi: il loro obiettivo è inserire arabe, americane, fare un torneo internazionale. Perdere le radici. L'Uefa offre il miglior torneo possibile, la nuova Champions League a 36 sarà ancora più spettacolare e aperta. Ha visto le feste del Copenaghen per gli ottavi? Doveva arrivare ultimo, s’è qualificato e per loro sembrava Natale. Devono vincere sempre i soliti? Nel calcio no, nel calcio c'è l'impensabile, l'emozione. Non la matematica. Nessuno in Germania andrebbe in Superlega, ci sarebbe una rivoluzione dei tifosi. Da noi prevale il merito: se sei bravo, vinci e guadagni. Invece negli Stati Uniti compri il posto nella Lega perché sei ricco e guadagni anche se non vinci, non fa per noi. Il mercato deve essere libero? Troviamo il modo intelligente per fermare la corsa al rialzo che piace a chi ha soldi illimitati". 

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