Ruiu: 'Milan, manca un bomber vero. Ma questo girone di Champions va superato anche così'
Cristiano Ruiu
Dopo la prima giornata il girone di Champions del Milan dá l’impressione di essere più equilibrato di quanto di potesse immaginare. Milan e Chelsea erano nettamente favorite per passare il turno e invece nessuna delle due ha vinto in trasferta. Questo però non significa che non rimangano le favorite. Anche perché, parlando del Milan, in casa del Salisburgo ha dimostrato di essere nettamente superiore agli austriaci. A parte qualche spezzone del primo tempo, la squadra di Pioli, pur stanca dal derby, ha dominato il campo e ha creato i presupposti per numerose occasioni da gol. Purtroppo, come in alcune partite precedenti, il Milan ha palesato tutti i suoi limiti in fase realizzativa. Un vero bomber manca, basta leggere i nomi dei giocatori in rosa e confrontarlo con le altre italiane d’alta classifica. Giroud è un ottimo attaccante ma non è una garanzia sotto porta e alla Red Bull Arena, vuoi per stanchezza o per appannamento, è incappato in una delle sue serate storte. Leao è devastante nelle sue progressioni sulla fascia ma sublima le sue prestazioni mettendo più spesso gli altri nelle condizioni di segnare, piuttosto che concludendo lui personalmente. Da una sua iniziativa è nato il gol di Saelemakers ed è curioso che, in mezzo a così tanti giocatori tecnici, sia stato proprio il biondo “tornante” (come si diceva una volta) a timbrare il primo cartellino della stagione europea. DELUSIONE - Della colonia belga in campo Saelemakers è stato nettamente il migliore. A sorpresa. Infatti De Ketelaere, a mio avviso, ha deluso nuovamente: praticamente non è mai stato nel vivo del gioco. Di sicuro lo sviluppo del gioco rossonero costantemente sulle fasce non lo favorisce, ma lui si nasconde invece di proporsi, è troppo timido e frenato. Probabilmente sarà solo la fase di ambientamento, ma in questo momento il suo apporto offensivo è davvero carente. L’altro connazionale Origi osa di più, ma lo fa in modo impreciso e un po’ troppo individualista. Ha il difetto di toccare troppe volte la palla prima di prendere una decisione e questo, nel Milan di Pioli che gira a 300 all’ora, non va proprio bene. RIMPIANTI - La morale è che il Milan a Salisburgo ha dato l’impressione di essere spuntato e che per questo motivo non si è andati oltre il pareggio. Un buon punto per carità, ma rimane il rammarico di non aver sfruttato le ottime condizioni atletiche della squadra e di non aver dato subito l’inerzia giusta a questo girone di Champions che, a differenza di quello di un anno fa, è assolutamente alla portata del Milan. Anzi, i rossoneri contro Salisburgo e Dinamo Zagabria, non possono proprio permettersi di non passare il turno.