Ruiu: 'Milan, lo scudetto non è un caso. Leao il peggiore, lontano parente di quello che aveva distrutto il Sassuolo'
Ci si aspettava grande voglia di cominciare bene soprattutto da parte coloro che per diversi motivi non erano stati grandi protagonisti nella cavalcata trionfale della scorsa stagione. E non a caso la vittoria contro l’ostica Udinese ha portato le firme di Rebic e Diaz che l’anno scorso avevano recitato il ruolo di comparse e che invece si sono preparati alla grande per vivere una stagione da protagonisti. Il croato ha strappato la maglia da titolare a Giroud contro ogni pronostico proprio grazie a un’estate in cui ha messo in mostra un’incontenibile condizione atletica. I due gol sono zampate da vero uomo d’area e palesano una grande serenità mentale ritrovata. Speriamo che duri.
Anche lo spagnolo è partito forte, sempre nel vivo dell’azione, presente come uomo assist e in zona goal. L’arrivo di De Ketelaere non l’ha depresso anzi. Anche l’anno scorso aveva cominciato molto bene e poi si è perso. La cosa positiva è che dà l’impressione di aver acquisito un pizzico di forza fisica in più e di resistenza all’urto, elementi fondamentali per un peso piuma come Brahim.
Se Rebic e Diaz sono stati i migliori nella vittoria contro la squadra di Sottil, i loro compagni di reparto Leao e Messias sono stati i peggiori. Il portoghese sembra un lontano parente di quell’atleta inarrestabile che aveva distrutto il Sassuolo nella partita-scudetto, mentre Messias ha inciso davvero poco. I due hanno oltretutto il demerito di essere stati i grandi “colpevoli” nelle marcature leggerissime che hanno consentito ai colpitori di testa friulani di bucare due volte l’incolpevole Maignan. Sull’inzuccata a freddo del “solito” Becao c’è un concorso di colpa tra Rebic e Leao, mentre sul momentaneo pareggio di Masina la disattenzione di Messias è inaccettabile.
I due gol incassati a S. Siro sono stati ininfluenti ma devono ricordare al Milan che non può permettersi di far calare mai attenzione e concentrazione altrimenti diventa una squadra come tutte le altre. Anche perché l’Udinese, pur coriacea e volonterosa, non ha sfruttato il doppio regalo rossonero, ma i prossimi avversari potrebbero essere molto meno indulgenti dei friulani. Pioli lo sa e infatti stavolta non ha ricoperto la squadra di elogi, nonostante l’esordio vittorioso.
Chiusura sull’attesissimo De Ketelaere che ha già fatto intravvedere ottime qualità anche se è entrato quando gli schemi erano già saltati e le squadre piuttosto lunghe. La prolificità offensiva messa in mostra all’esordio è una buona notizia perché può consentire a Pioli di farlo crescere con calma e pazienza.