Ruiu: 'Kalulu come Pancaro, Milan favorito per lo scudetto. Mercato, lasciate fare a Maldini e Massara'
Il classico gol che non ti aspetti, dal giocatore che non ti aspetti. Un gol però pesantissimo che decide una partita non giocata alla grande, non dominata, ma semplicemente controllata. Cosa che sanno fare le squadre che poi lo scudetto lo vincono davvero. La vittoria sull’Empoli maturata in questo modo, capitalizzando al massimo il colpo di biliardo di Pierre Kalulu, ha un peso specifico impressionante. Soprattutto perché dopo il “sacco” di Napoli, tutta Italia si aspettava il solito mezzo passo falso del Milan contro una “provinciale”, cosa che era già recentemente accaduta contro Salernitana e Udinese. E invece la squadra di Pioli, pur senza brillantezza e imprevedibilità, ha messo in mostra una straordinaria voglia di portare a casa questi tre punti e di mettere pressione a Inter e Napoli che sono chiamate a vincere per non perdere contatto con la vetta della classifica. Un sabato sera da capolista vera, anzi da squadra che, in questo momento, è la candidata numero uno per la vittoria del titolo.
Il Milan non ha nè il miglior attacco nè la miglior difesa del campionato e di sicuro non ha nemmeno il miglior organico, ma riesce a essere “squadra” come nessun’altra rivale. E riesce a rimanere attaccato a ogni partita quando non risparmia energie fisiche e nervose. L’uomo copertina della pesantissima vittoria contro l’Empoli è sicuramente Pierre Kalulu, un ragazzo giovane che non aveva mai nemmeno debuttato in Ligue 1 e che è stato prelevato per 450.000 euro. Di mestiere faceva il terzino, ma era considerato un oggetto misterioso. In un annetto abbondante Pioli e lo staff lo hanno trasformato in un eccellente difensore centrale, che non disdegna nemmeno qualche sortita offensiva. Le qualità tecniche le ha. Quelle fisiche pure. E di sicuro grande merito va al reparto di scouting e ai dirigenti che danno fiducia a chi segnala le qualità di questi carneadi. Inseriti nel contesto giusto e valorizzati, riescono a esprimere le loro potenzialità individuate in fase embrionale.
Di sicuro questo Milan ha ricominciato ad essere squadra in campo quando è tornato ad esserlo fuori. E i risultati si sono visti. Con Kalulu e numerosi altri esempi di questo tipo. Tra di essi c’è stata sicuramente anche la scelta di Maignan: strepitosa e simbolica la sua parata su Luperto, che ha impedito all’Empoli di agguantare il pareggio. Se gli operatori di mercato del Milan si sentono “confident” nel pescare in Francia, è giusto lasciarli fare senza porsi troppe inutili domande. Alla fine sono i risultati che contano e questi dirigenti, da Maldini a Massara, ne stanno portando di sorprendenti.