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  • Ruiu: 'Il Milan non è quello dell'anno scorso e nemmeno l'Inter. Leao meglio senza Ibra, basta fischiare Kessie!'

    Ruiu: 'Il Milan non è quello dell'anno scorso e nemmeno l'Inter. Leao meglio senza Ibra, basta fischiare Kessie!'

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Una cosa è certa: questo campionato è stato, è e sarà molto diverso da quello dell’anno scorso. Ciò non significa che non lo vincerà l’Inter, che rimane la favorita e può beneficiare ancora di una partita da recuperare per rinconquistare il primato. In ogni caso però, la squadra di Simone Inzaghi non sembra avere le energie fisiche e mentali necessarie per piazzare una volatona impressionante tipo quella dell’Inter di Conte e Lukaku. Dall’altra parte il Milan, un anno fa, proprio di questi tempi e in concomitanza con il derby, faceva chiaramente intuire che non avrebbe potuto tenere il passo per giocarsi lo scudetto fino a fine stagione.

    Il Milan di Pioli, al di là della vittoria contro la Sampdoria e del primato momentaneo, dá la netta impressione di essere in salute di testa e di gambe. Molto di più rispetto all’anno scorso, quando i rossoneri privati di Ibra sembravano disorientati tatticamente e psicologicamente. Adesso invece la perdurante assenza dello svedese, non solo non influisce negativamente sui risultati e sulle prestazioni, ma i dati suggeriscono che lo sviluppo del gioco della squadra e le prestazioni dei singoli interpreti finiscano per giovarsi della mancanza di Ibra.

    È innegabile per esempio che l’esplosione di Leao e i suoi irresistibili strappi sulla sinistra alle spalle dei difensori siano figli di una soluzione offensiva difficile da attuare quando il centro dell’attacco è occupato da Ibra e più facile invece da mettere in atto quando Giroud scende a centrocampo e si porta dietro i suoi marcatori. Non è un caso che sia stato proprio il portoghese a firmare il gol del sorpasso in una delle sue azioni caratteristiche. In questo momento Leao è uno dei 3 giocatori più determinanti dell’intero campionato di Serie A. La sua maturazione nell’arco del triennio è stata costante e inesorabile, complimenti a chi l’ha scelto, meno a chi in questi anni l’ha fischiato senza pazienza.

    A proposito di fischi: siamo sicuri che siano propedeutici alla rincorsa ai primi 4 posti o addirittura al sogno scudetto i fischi indirizzati a Frank Kessiè? Che lui se ne vada a fine stagione in scadenza di contratto è scontato e noi lo scriviamo da quasi un anno. Che il suo rendimento non sia paragonabile a quello della passata stagione è altrettanto evidente. Ma bisogna essere lucidi e pensare al bene del Milan: in questa fase finale di Kessiè c’è bisogno. Molto. Sia come alternativa a centrocampo sia come alternativa sulla trequarti, anche se non ripeterá le performance sovrumane di un anno fa. Contestarlo a poche settimane dalla scadenza di contratto e al suo addio non cambierà né i suoi programmi né le sue prestazioni. Se non in peggio. Forse nell’interesse della squadra, come ha suggerito lo stesso Pioli, sarebbe meglio sostenere Kessié in questi ultimi mesi rossoneri. E poi, magari, ringraziarlo a fine anno per aver partecipato a una stagione storica. Invece che contestarlo inutilmente. Che ne dite?

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