Ruiu: 'Il Milan non è quello dell'anno scorso e nemmeno l'Inter. Leao meglio senza Ibra, basta fischiare Kessie!'
Il Milan di Pioli, al di là della vittoria contro la Sampdoria e del primato momentaneo, dá la netta impressione di essere in salute di testa e di gambe. Molto di più rispetto all’anno scorso, quando i rossoneri privati di Ibra sembravano disorientati tatticamente e psicologicamente. Adesso invece la perdurante assenza dello svedese, non solo non influisce negativamente sui risultati e sulle prestazioni, ma i dati suggeriscono che lo sviluppo del gioco della squadra e le prestazioni dei singoli interpreti finiscano per giovarsi della mancanza di Ibra.
È innegabile per esempio che l’esplosione di Leao e i suoi irresistibili strappi sulla sinistra alle spalle dei difensori siano figli di una soluzione offensiva difficile da attuare quando il centro dell’attacco è occupato da Ibra e più facile invece da mettere in atto quando Giroud scende a centrocampo e si porta dietro i suoi marcatori. Non è un caso che sia stato proprio il portoghese a firmare il gol del sorpasso in una delle sue azioni caratteristiche. In questo momento Leao è uno dei 3 giocatori più determinanti dell’intero campionato di Serie A. La sua maturazione nell’arco del triennio è stata costante e inesorabile, complimenti a chi l’ha scelto, meno a chi in questi anni l’ha fischiato senza pazienza.
A proposito di fischi: siamo sicuri che siano propedeutici alla rincorsa ai primi 4 posti o addirittura al sogno scudetto i fischi indirizzati a Frank Kessiè? Che lui se ne vada a fine stagione in scadenza di contratto è scontato e noi lo scriviamo da quasi un anno. Che il suo rendimento non sia paragonabile a quello della passata stagione è altrettanto evidente. Ma bisogna essere lucidi e pensare al bene del Milan: in questa fase finale di Kessiè c’è bisogno. Molto. Sia come alternativa a centrocampo sia come alternativa sulla trequarti, anche se non ripeterá le performance sovrumane di un anno fa. Contestarlo a poche settimane dalla scadenza di contratto e al suo addio non cambierà né i suoi programmi né le sue prestazioni. Se non in peggio. Forse nell’interesse della squadra, come ha suggerito lo stesso Pioli, sarebbe meglio sostenere Kessié in questi ultimi mesi rossoneri. E poi, magari, ringraziarlo a fine anno per aver partecipato a una stagione storica. Invece che contestarlo inutilmente. Che ne dite?