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    Rossi-Fiorentina, nasce l'idea prestito

    Rossi-Fiorentina, nasce l'idea prestito

    Il difficile recupero di Giuseppe Rossi rischia di diventare un freno per le ambizioni della Fiorentina: l'attaccante italiano ha bisogno di giocare più minuti possibili, una cosa che Paulo Sousa non può garantirgli, anche considerando l'importanza di Kalinic nell'economia del gioco viola e in secondo luogo di Babacar, molto più di una semplice riserva, considerando i suoi cinque gol stagionali (ben quattro in campionato). Esigenze diverse, con un Rossi che spinge per giocare di più per recuperare in fretta dagli infortuni che ne hanno caratterizzato le ultime stagioni e un club con ambizioni di alta classifica, che non vorrebbe alterare gli equilibri ormai consolidati della squadra. Non possono bastare le otto presenze senza reti (di cui solo quattro da titolare) di questo inizio di campionato, per un totale di soli 325 minuti in campo, a cui si aggiungono i tre gettoni europei (tutti da titolare, 243 minuti giocati), con la soddisfazione dei gol segnati a Belenenses e Lech Poznan, entrambi nel finale di partita. Emblematica la sua espressione durante Sassuolo-Fiorentina, in cui partiva dal primo minuto, al momento del cambio con Kalinic: sguardo cupo e contrariato, che la dice lunga sulla sua voglia di restare in campo.

    VERSO UN PRESTITO? - Come riporta ViolaNews, il club gigliato non considera nemmeno l'ipotesi di lasciar partire Pepito, considerato anche dal tecnico portoghese un'arma in più nella corsa verso un posto alla prossima Champions League. Ma la situazione potrebbe cambiare nel caso in cui fosse lo stesso giocatore a chiedere un trasferimento che possa garantirgli un maggior minutaggio nella seconda parte di stagione. Entro il termine dell'anno l'agente del giocatore, Federico Pastorello, dovrebbe incontrare la società dei Della Valle per discutere del futuro del suo assistito e, se le cose non dovessero cambiare, l'ipotesi di un prestito a gennaio non sarebbe da escludere, pur rimanendo molto improbabile. Perchè Pepito ha fretta di tornare il giocatore ammirato fino a due anni fa: per se stesso, per la Fiorentina, ma anche per la nazionale italiana.

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