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    Ronaldo può aspettare, alla Juve bastano Allegri e le riserve

    Ronaldo può aspettare, alla Juve bastano Allegri e le riserve

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Cristiano Ronaldo può guarire con calma. Per battere l’Empoli, infatti, basta il gol di una riserva in panchina, anche se la riserva si chiama Kean, titolarissimo invece nella Nazionale di Mancini. Ma in fondo proprio questa apparente contraddizione spiega perché la Juventus continua a vincere in Italia, con o senza CR7. L’ultima dimostrazione è questo sofferto 1-0, frutto di una prodezza individuale e di un’altra mossa vincente di Allegri, dopo un primo tempo in cui l’Empoli aveva fatto tremare i padroni di casa, fischiati dai propri tifosi. Come sempre, però, non basta giocare meglio se non si riesce a concretizzare la propria superiorità, perché nel calcio cambiano tante regole, tranne quella non scritta secondo la quale “chi sbaglia paga”. E l’Empoli ha pagato proprio questo: il fatto cioè di non avere segnato, sfruttando la partenza lenta della Juventus che ormai pensa soltanto alla Champions, anche se non è così che ci si allena per eliminare l’Ajax.  

    NÉ DYBALA, NÉ KEAN - Come se non bastasse la prevista assenza di Cristiano Ronaldo, la Juventus deve rinunciare anche a Dybala, bloccato nel riscaldamento da un dolore alla coscia destra che non gli permette di andare almeno in panchina. Al suo posto potrebbe entrare dall’inizio Kean ma Allegri, in evidente disaccordo con Mancini, non lo ritiene ancora pronto per fare il titolare, perché non è Messi e neppure CR7 come ha ironicamente fatto notare alla vigilia. E quindi via libera a Bentancur, che si piazza alle spalle di Mandzukic e Bernardeschi in un teorico 4-3-1-2, in realtà molto variabile perché Cancelo esterno destro in linea con Rugani (preferito al posto di Bonucci), Chiellini e Alex Sandro avanza spesso al fianco di Emre Can, Pjanic e Matuidi, facendo più il mediano che il difensore. Come sempre, però, non sono i moduli a fare la differenza, perché il piccolo Empoli in lotta per salvarsi dimostra di avere più motivazioni della Juventus, ormai virtualmente campione d’Italia, con la testa all’Ajax. 

    JUVE IN CONTROPIEDE - Senza lo squalificato Silvestre, in difesa Andreazzoli punta sulla mentalità e il palleggio di una squadra che gioca come se fosse a Empoli e non nel tempio bianconero che aveva spaventato l’Atletico Madrid. Davanti al portiere Dragowski, il trio arretrato formato da Veseli, Maietta e Dell’Orco gioca con una concentrazione da Champions alle spalle dei cinque centrocampisti, Di Lorenzo, Krunic, Bennacer, Traorè e Pajac, che cercano sempre la verticalizzazione per smarcare le due punte Farias e Caputo. E proprio il movimento e la velocità dei giocatori in maglia blu mettono in difficoltà la squadra di Allegri, costretta a giocare in contropiede perché in evidente difficoltà tattica e psicologica. Padrone in mezzo al campo, l’Empoli ha soltanto il grave torto di non concretizzare la propria sorprendente superiorità, perché Krunic sbaglia due volte la conclusione, angolando troppo il tiro. Nemmeno i fischi dei tifosi bianconeri svegliano i “senza Ronaldo” perché Mandzukic devia male di testa l’unica palla gol di tutto il primo tempo, favorendo l’intervento di Dragowski. E così, in assenza di emozioni vere, l’immagine simbolo delle iniziali difficoltà della Juventus è il gesto di stizza di Pjanic, che non trovando compagni da smarcare è costretto a passare la palla in dietro, come fa regolarmente Rugani nella propria area in cui fa abbondantemente rimpiangere i lanci lunghi di Bonucci.

    OK.KEAN - L’intervallo, come spesso accade, serve per dare una scossa e non a caso all’inizio della ripresa si vede subito una Juventus più vivace, almeno nelle intenzioni. Bernardeschi è il primo a mostrare segni di risveglio con una conclusione che costringe Dragowski a una bella deviazione. E ancora l’ex viola ci riprova poco più tardi con un tiro fortissimo, troppo alto però. Quando non si sblocca il risultato si prova con i cambi, che ancora una volta fanno la differenza grazie all’organico extra lusso della Juventus e alle conseguenti mosse di Allegri, bravo a scegliere sempre gli uomini giusti al momento giusto. E così basta poco a Spinazzola per fare meglio di Alex Sandro e soprattutto bastano soltanto 3 minuti a Kean, inserito al posto di Matuidi, per segnare il suo terzo gol in tre partite, dopo i due contro la Finlandia e il Liechtenstein. È bravo Chiellini a lanciare in profondità verso Mandzukic, pronto a deviare di testa al centro, dove Kean devia in corsa di destro, dimostrando la freddezza e la precisione dei grandi attaccanti. Sbloccato lo 0-0, Kean subito dopo sfiora il 2-0 ancora di destro, ma stavolta Dragowski è bravo a opporsi. E a poco servono nel finale i cambi di Andreazzoli che non ha, né in campo né in panchina, la qualità dei giocatori di Allegri. Perché alla fine basta quel gol di Kean per vedere sempre più vicino l’ottavo scudetto consecutivo della Juventus.



    IL TABELLINO

    Juventus-Empoli 1-0

    Marcatore
    : s.t. 27' Kean

    Assist: s.t. 27' Mandzukic

    Juventus (4-4-2): Szczesny; Cancelo, Rugani, Chiellini, Alex Sandro (16' s.t. Spinazzola); Bentancur, Emre Can, Pjanic, Matuidi (24' s.t. Kean); Bernardeschi (39' s.t. Caceres), Mandzukic. A disp. Perin, Pinsoglio, De Sciglio, Bonucci, Nicolussi Caviglia. All. Allegri

    Empoli (3-5-2): Dragowski; Veseli, Maietta (35' s.t. Pasqual), Dell'Orco; Di Lorenzo, Traore, Bennacer, Krunic (35' s.t. Acquah), Pajac (34' s.t. Ucan); Farias, Caputo. A disp. Provedel, Perucchini, Brighi, Antonelli, Capezzi, Oberlin, Nikolaou. All. Andreazzoli

    Arbitro: La Penna di Roma 1

    V.A.R.: Banti di Livorno​

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