AFP/Getty Images
Ronaldo, l'uomo in meno del Portogallo
Poteva essere la serata perfetta, quella in cui viene superata un'autentica leggenda del calcio portoghese e mondiale come Luis Figo, sorpassato a livello di presenze, e quella di altri due record, eguagliare i 7 gol nella fase finale di un Europeo come Alan Shearer ed essere il primo calciatore a segnare in 7 competizioni internazionali in carriera. E' invece un'altra notte di rimpianti per un Cristiano Ronaldo in ripresa rispetto all'abulica prova con l'Islanda, ma ancora lontano dai suoi standard di rendimento e soprattutto decisivo in negativo.
DECISIVO, IN NEGATIVO - In una partita in cui tutto è andato storto, con due pali colpiti e il numero uno austriaco Almer a fare il fenomeno, Ronaldo ci ha però messo del suo, sbagliando un tocco apparentemente semplice da posizione ravvicinata nel primo tempo al termine di una grande azione di Guerreiro, ma soprattutto fallendo il rigore-partita a 11 minuti dalla fine dopo esserselo procurato. E' il quarto penaly non trasformato degli ultimi 5 calciati, a dimostrazione che il suo è un comprensibile momento di appannamento che già si era riscontrato nella parte finale della stagione col Real Madrid, dove però il rigore più importante (quello nella finale di Champions con l'Atletico l'ha realizzato).
IL PESO DELLE RESPONSABILITA' - Se la stampa portoghese era stata impietosa nei confronti della sua stella già dopo la prima partita, come porsi di fronte ad un'esibizione che, pur senza mostrare CR7 nella sua versione più brillante, lo ha comunque rivisto tra i protagonisti, sempre nel vivo dell'azione e pronto a concludere in quella posizione di centravanti che forse non lo valorizza appieno? Non tanto per una questione tattica o per le sue caratteristiche, ma perchè è come se tutte le responsabilità di un cammino vincente del Portogallo nell'Europeo fossero riposte esclusivamente sul campione di Madeira, nonostante alle sue spalle gravitino tanti giocatori di grande qualità. E' il rovescio della medaglia per chi è stato baciato dalla sorte alla nascita per il talento che gli ha messo a disposizione, ma che deve convivere con la condanna di non deludere mai e di essere determinante sempre. Nel bene.
DECISIVO, IN NEGATIVO - In una partita in cui tutto è andato storto, con due pali colpiti e il numero uno austriaco Almer a fare il fenomeno, Ronaldo ci ha però messo del suo, sbagliando un tocco apparentemente semplice da posizione ravvicinata nel primo tempo al termine di una grande azione di Guerreiro, ma soprattutto fallendo il rigore-partita a 11 minuti dalla fine dopo esserselo procurato. E' il quarto penaly non trasformato degli ultimi 5 calciati, a dimostrazione che il suo è un comprensibile momento di appannamento che già si era riscontrato nella parte finale della stagione col Real Madrid, dove però il rigore più importante (quello nella finale di Champions con l'Atletico l'ha realizzato).
IL PESO DELLE RESPONSABILITA' - Se la stampa portoghese era stata impietosa nei confronti della sua stella già dopo la prima partita, come porsi di fronte ad un'esibizione che, pur senza mostrare CR7 nella sua versione più brillante, lo ha comunque rivisto tra i protagonisti, sempre nel vivo dell'azione e pronto a concludere in quella posizione di centravanti che forse non lo valorizza appieno? Non tanto per una questione tattica o per le sue caratteristiche, ma perchè è come se tutte le responsabilità di un cammino vincente del Portogallo nell'Europeo fossero riposte esclusivamente sul campione di Madeira, nonostante alle sue spalle gravitino tanti giocatori di grande qualità. E' il rovescio della medaglia per chi è stato baciato dalla sorte alla nascita per il talento che gli ha messo a disposizione, ma che deve convivere con la condanna di non deludere mai e di essere determinante sempre. Nel bene.