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    Ronaldo: 'Inter favorita anche senza Lukaku. Messias? Non lo conosco, ma Ibra è un trentenne. La Juve e CR7...'

    Ronaldo: 'Inter favorita anche senza Lukaku. Messias? Non lo conosco, ma Ibra è un trentenne. La Juve e CR7...'

    Un Ronaldo, Cristiano, che va via dalla Serie A; un Ronaldo, il Fenomeno, che ci parla della Serie A. Il fuoriclasse brasiliano, ex attaccante di Inter e Milan, tra le altre, parla a la Gazzetta dello Sport, dicendo la sua sul campionato italiano, che nel weekend, dopo la sosta per le nazionali, riprenderà il suo cammino: "L’Italia ha una tradizione calcistica incredibile ed è in ripresa, come dimostra la vittoria all’Europeo. La Serie A è qualche passo dietro la Premier League inglese e la Liga spagnola, ma la Nazionale di Mancini è potente e piena di giovani bravi. Chi vincerà lo scudetto? Io sono interista, con l’Inter mantengo un rapporto speciale e vorrei che vincesse sempre. L’ultimo campionato è stato bellissimo, “abbiamo” interrotto la striscia vincente della Juventus, ce lo ricorderemo a lungo. Peccato che Lukaku sia ritornato in Inghilterra, ma è difficile resistere quando i top club della Premier chiamano. Il Chelsea ha fatto valere tutto il suo potere finanziario. Per me la grande favorita resta l’Inter campione in carica. Lukaku è andato via, però la squadra rimane forte ed equilibrata, ha preso Dzeko e ha concluso altri acquisti di peso, nel gruppo ci sono tanti giovani interessanti". 

    SU CRISTIANO - "Quella tra Cristiano e la Juventus è stata una bella storia e ha portato benefici al calcio italiano, lo ha fatto riscoprire nel mondo, lo ha reso di nuovo competitivo ai massimi livelli. Un magnifico passaggio. Cristiano ha preferito partire, ma il discorso non cambia. La Juve si è indebolita? Ha perso Cristiano, però la squadra è forte lo stesso. Attenzione, la Juventus è sempre la Juventus... Per esempio hanno riportato a Torino quell’attaccante ragazzo (Kean, ndr), che a me piace". 

    SUL MILAN - "È importante che sia ritornato in Champions League, ai suoi livelli. Il calcio ha bisogno delle squadre storiche. Il Milan è di nuovo competitivo per la Serie A e per l’Europa". 

    SU MESSIAS - "Se lo conosco? Onestamente no. Seguo la Serie A, ma della nuova stagione ho visto poco, mi sono concentrato sui giocatori da prendere per il Valladolid". 

    SU IBRA E GIROUD - "Ibra è fortissimo, gli anni per lui non contano e non valgono. È una roccia, ha un fisico da trentenne, non da quarantenne, garantirà i soliti risultati perché sa gestirsi come un super professionista. È venuto a trovarmi quest’estate nella mia casa delle vacanze a Ibiza. Una giornata fantastica, ci siamo divertiti, abbiamo parlato tanto, di calcio e di altro. È arrivato con la sua famiglia, con i suoi figli molto bravi". 

    SU MOURINHO - "Mourinho mi sembra il solito grande allenatore. Migliorerà la Serie A con la sua esperienza e la sua maniera di lavorare. È uno dei più importanti tecnici al mondo. Sono sicuro che alla Roma farà bene perché è un professionista di altissimo profilo". 

    SU MBAPPE' - "Sì, ha delle caratteristiche simili alle mie. Ha qualità pazzesche, possiede una tecnica notevole e sa usarla ad alta velocità. Va via ai difensori, salta i portieri. Abilità nella corsa, come si dice. E nonostante sia giovanissimo, ha già percorso tanta strada. Mbappé mi piace, tifo per lui". 

    SUL PSG - "È ancora presto per capire chi vincerà la Coppa, il quadro comincia a delinearsi nei quarti di finale. Il Paris Saint Germain è in pole position, ma il calcio parlato è una cosa e quello giocato un’altra. Sul campo incidono tanti fattori. Sono stato nel Real Madrid per quasi cinque stagioni, nella squadra dei “Galacticos” (con Zidane, Beckham e Figo, tra gli altri, ndr) e non ho mai vinto la Champions. Vincere non è mai matematico, neppure se hai in squadra i migliori. Vale anche per il Psg".   

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