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Ronaldo ha ribaltato l'Atletico Madrid e anche la Juve: è stato preso per questo
LA TRASFORMAZIONE – Serviva coraggio. Quello stesso coraggio che Ronaldo ha invocato sbracciandosi platealmente già in altre occasioni che avevano visto la Juve alle corde. A Roma con la Lazio, a Napoli, pure a Madrid. E questa volta di paura non ce n'era nemmeno un po', negli occhi di nessuno. Perché la rivoluzione di CR7 si è vista in tutti i giocatori bianconeri in questa partita, non soltanto nei gladiatori come Giorgio Chiellini o Mario Mandzukic. Ma anche e soprattutto in quei leoni che non credevi di avere in casa, da Joao Cancelo a Leonardo Spinazzola, arrivando ad un Federico Bernardeschi che più di chiunque altro è riuscito a carpire ogni piccolo segreto della quotidianità di Ronaldo. La Juve lo ha preso per questo, senza alcun “forse”. Per i tre gol, che magari sono solo una conseguenza. Per far capire a tutta la squadra che se lui ha scelto la Juve è perché ha avuto la convinzione di poter continuare a vincere solo qui, lasciando il Real all'apice della sua carriera. E nel coraggio, nella spavalderia, ci scappa anche qualche scivolone. Ma dall'Atletico all'Atletico, cambia anche il senso del brutto gesto. Il “cinque” del Wanda Metropolitano era un difendersi dagli attacchi pensando in prima persona, i “cojones” di choliana memoria sono una risposta da leader di una squadra. Gesto sbagliato, anzi sbagliatissimo se inteso come reazione ai tifosi avversari. Ma che fa capire tante cose in più.