Cristiano Ronaldo come Maradona: l'Italia ringrazi la Juve, ora conta di più
Cristiano Ronaldo è, insomma, il numero uno, o almeno un numero uno. Segna più gol di quante partite giochi, ha colpi spettacolari e unici, è un mostro di professionalità, ha un fisico integro (questi ultimi due particolari sono strettamente collegati). Ha anche una popolarità senza confini e senza limiti, da vera star mondiale dello spettacolo.
La Juve, prendendolo, ha realizzato il colpo più grande nella storia del mercato, paragonabile solo all'acquisto di Maradona da parte del Napoli. La differenza? Quando Diego è diventato azzurro era ancora giovane, non trentatreenne come Cristiano, ed è andato in una città non abituata ad avere dei fuoriclasse.
E' però vero che Ronaldo giunge in un momento difficilissimo per il calcio italiano. Escluso dai Mondiali, senza Champions dal 2010, impoverito e vilipeso, il nostro movimento da tempo non era la prima scelta per i grandi campioni, e nemmeno la seconda. Per questo il colpo della Juve è particolarmente grande, perché è inatteso: chi avrebbe mai immaginato che il miglior calciatore del mondo scegliesse la serie A? Al contrario, quando Maradona è arrivato a Napoli (era il 1984), in Italia c'era già il meglio: Platini, Boniek, Falcao, Cerezo, Zico, più tutti i campioni del mondo azzurri di due anni prima. E in quella stessa estate sarebbero arrivati anche Rummenigge e Socrates, altri due miti.
Con Cristiano Ronaldo non ci guadagna solo la Juve, ma tutto il calcio italiano. Che da oggi avrà un balzo di interesse straordinario a livello internazionale: per il pubblico, per gli operatori economici, per gli altri campioni che saranno attratti in modo particolare dalla serie A (se l'ha scelta lui che è il re, perché non devo farlo anchio?).
Oggi, con Ronaldo, il nostro movimento conta infinitamente di più. Grazie alla Juve.
@steagresti