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Ronaldo, avvio da incubo nel 2022: ora Cristiano riflette sul suo futuro
NUBI SUL FUTURO – Non è passato nemmeno un anno dall'arrivo di Ronaldo all'Old Trafford e già si rincorrono rumors sulla sua volontà di lasciare i Red Devils a fine stagione: secondo fonti inglesi, CR7 (che ha un contratto valido fino al 2023) è in contatto con il suo procuratore, Jorge Mendes, per pianificare un incontro e parlare del suo futuro. E la sua permanenza potrebbe essere influenzata dal destino di Ralf Rangnick che, secondo gli accordi siglati con lo United, a fine stagione dovrebbe lasciare la panchina per assumere l'incarico di consulente tecnico.
IL RAPPORTO CON RANGNICK – I rapporti tra i due, infatti, non sono dei migliori: prima del match contro il Southampton (partita durante la quale ha sbagliato il tiro) il tecnico si era espresso sul periodo nero di Ronaldo: “Dovrebbe segnare più gol ovviamente, perché stiamo creando occasioni ma non ha segnato abbastanza. Non è solo un problema di Ronaldo, succede anche agli altri giocatori. Non stiamo segnando abbastanza”. E il cinque volte Pallone d’oro in tutta risposta – secondo la stampa spagnola – avrebbe riferito che Rangnick non è all’altezza di allenare il club inglese.
I DUBBI SUL FUTURO - Tuttavia, per il portoghese, che ha da poco compiuto 37 anni, il tempo stringe e i dubbi sul futuro dipendono anche dagli scarsi risultati della squadra e dal timore di non partecipare alla prossima Champions League: "Non sono qui per lottare per il quinto, sesto, o settimo posto. Sono qui per vincere", aveva detto ai microfoni di Sky Sports. Ultimo, ma non meno importante, c'è il grande punto interrogativo su chi ricoprirà il ruolo di nuovo allenatore del Manchester United, con la candidatura di Mauricio Pochettino che prende sempre più quota. Un'incertezza che lo destabilizza e lo delude allo stesso tempo, perché non è abituato. E non era abituato nemmeno al periodo buio senza reti: erano passati più di 13 anni dall'ultima volta.