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Ronaldo, al Real non sarebbe successo. Ora basta, mettete il Var in Champions
Ha colpito vedere Cristiano in lacrime mentre ripete "non ho fatto nulla": per carità, le vere vittime di ingiustizie sono altre, ma in effetti si tratta di una valutazione assolutamente iniqua; è comprensibile che il campione, attesissimo, abbia reagito in quel modo molto umano.
Ronaldo non è violento né scorretto, lo dice la sua carriera. In 153 partite giocate in Champions, non era mai stato cacciato e aveva rimediato appena 18 ammonizioni. Viene il dubbio, però, che conti anche la maglia che indossi. La Juve aveva salutato Cristiano infuriata con l'arbitro dopo un rigore concesso al Real Madrid allo scadere della gara di ritorno dei quarti di finale, e adesso sono i bianconeri a essere avvelenati per questo episodio che vede protagonista lo stesso portoghese. Solo che stavolta, con un'altra maglia, diventa vittima di un errore marchiano.
Pochi mesi dopo, il mondo di Ronaldo si è ribaltato. Un caso? La verità è che la Juve, spesso accusata in Italia di godere di favori arbitrali, in Europa ha un peso politico nemmeno paragonabile a quello del Real. E non tiriamo fuori i rigori che le sono stati concessi a Valencia: il primo è solare, il secondo ci sta (e comunque l'arbitro dopo l'espulsione di Ronaldo è stato probabilmente condizionato, avendo compreso che quel clamoroso provvedimento era eccessivo).
In tutto questo, l'espulsione di Ronaldo conferma ciò che sosteniamo da sempre: è incredibile che la Champions, la competizione più ricca del mondo, non abbia il Var. L'Uefa si arrenda: così non si può andare avanti.
@steagresti