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    Romano: Mourinho voleva Miranda

    Romano: Mourinho voleva Miranda

    Eleganza, personalità, posizionamento. Potrebbe giocare in smoking con licenza di ruggire quando serve. Sì, Inter, Miranda è il tuo fuoriclasse; si può sottoscrivere. E questo colpo di mercato ha una lunga genesi che vale la pena raccontare, con la regia sapiente di Giovanni Branchini e l’idea di Piero Ausilio nel portare a Milano un difensore così importante come pilastro di un reparto arricchito dall’investimento futuribile Murillo. Un acquisto non semplice perché tra concorrenza, rilanci e progetto un difensore come Miranda poteva scegliere altre strade, eccome.


    IL BLITZ DI AUSILIO – Questo affare ha coinvolto tutti. Da Ausilio a Roberto Mancini, impegnati nel garantire a Miranda l’importanza che avrebbe avuto nel programma dell’Inter. A livello di gioco, di posto da titolare, di leader assoluto di una squadra pronta a puntare in alto dopo anni difficili. Una scommessa in stile Atlético Madrid per portarlo via a Simeone, ormai concentrato sul giovane Gimenez nella coppia uruguaiana con Godin. La voglia di sentirsi protagonista è stata la leva su cui ha spinto il club nerazzurro: proporre a Miranda un progetto di diversi anni, al punto da chiudere per un triennale da 2,5 milioni di euro che oggi sembra un autentico capolavoro se confrontato con le prestazioni del centrale brasiliano, perno intoccabile della Seleçao di Dunga.

    A UN PASSO DA MOU – La tempestività dell’Inter nel convincere Miranda ha dovuto però scontrarsi con la valutazione dell’Atlético Madrid: non è stato facile convincere i Colchoneros a privarsene in prestito con riscatto già fissato, formula unica per l’Inter in quel caso. Ma l’insistenza è stata premiata su una base d’accordo per 3 milioni subito più 9,5 pagabili entro il 2017, più 2 milioni di eventuali bonus legati al rendimento della squadra. Un grande affare anche per la formula; ma soprattutto perché Miranda era vicinissimo al Chelsea di José Mourinho. Primi colloqui dei suoi agenti con lo Special One, una trattativa già avviata nel momento in cui i Blues avevano deciso di investire su un centrale importante, tanto da aver trattato anche Manolas. Poi, la rottura con l’Atlético (con cui si era parlato anche di Diego Godin) dovuta alla fretta dell’Inter, più convinta e sicura di chiudere pur con meno disponibilità economica. E anche al convincimento di Miranda, rassicurato dal progetto e sicuro della sua decisione. Oggi, sembra il matrimonio perfetto. Joao incanta, l’Inter se lo gode.

    Fabrizio Romano


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