Romano: El Shaarawy cerca squadra
Luglio 2013, Milano. I russi ci han preso gusto: due anni prima portavano via dall'Inter un certo Samuel Eto'o con un ingaggio da 20 milioni e mezzo netti, mica male. Due anni dopo, l'Anzhi dell'impronunciabile città di Makhachkala bussa all'altra porta della città. Quella del Milan dove in vetrina più di tutti c'è Stephan El Shaarawy, il Faraone sulla bocca di tutti tra gol bellissimi e un'esplosione da talento vero. Cresta alta, piedi buoni, profilo ideale sotto l'aspetto dell'età e gli occhi addosso di mezza Europa. Ma l'Anzhi vuole fare sul serio e quando si muove non scherza, altroché. Storie di mercato con retroscena da restare a bocca aperta: il magnate Sulejman Kerimov dà mandato ai suoi uomini di proporre a Stephan un contratto mostruoso, da 7 milioni a stagione per cinque anni. Non è tutto. In più, un'enorme villa blindatissima con piscina, biglietti aerei già pagati a lui e ai suoi familiari, qualsiasi tipo di comfort disponibile per El Sha e chi gli stesse attorno. Niente male, insomma.
E al Milan? L'offerta recapitata a Galliani fu di 40 milioni di euro cash, pronti per l'uso. Soldi preziosissimi che servivano più che mai, non a caso dal club rossonero arriva il via libera. A fermare è stato proprio lui, El Shaarawy: "No, grazie", risposta secca. Perché 7 milioni all'anno sono tanti, tantissimi; una vita da Faraone - ma Faraone vero - in Daghestan non sarebbe stata così male. Eppure l'idea di fermare la sua crescita calcistica volando in una società come l'Anzhi e in un campionato come quello russo non lo alletta. Con quei 40 milioni che il Milan può rimpiangere, Stephan era praticamente già venduto. Ma per El Sha è stato decisamente meglio così, vista la smobilitazione di Kerimov arrivata fino alla retrocessione di un anno fa. L'altra faccia della medaglia due anni dopo però è la fase calante del Faraone, tra tantissimi infortuni e la sfortuna di un percorso ormai inceppato da molto, troppo tempo.
I due gol contro il Torino al rientro hanno acceso la luce nei suoi occhi. El Shaarawy ha voglia di tornare grande, l'età giusta per poter ancora ripartire, lo confida quotidianamente agli amici e al suo fratello-agente. Che vorrebbe "vederlo magari all'estero", parole non casuali. Molto probabilmente però lontano dal Milan. Perché Stephan adesso vuole un progetto dove possa avere spazio e fiducia, la continuità che gli serve sperando non ci siano altri problemi fisici a frenarlo. Per questo, entro la prima settimana di giugno, il suo agente vedrà Galliani: faccia a faccia per capire come gestire la sua situazione, le proposte non mancano. Anche in Italia, dove più di una società ci sta facendo un pensiero. Non sarà come l'Anzhi e quei 40 milioni già in pugno per il Milan, anzi (senza l'H...). Adesso il Faraone è in saldo. Ma è molto meglio una speranza di rinascere che una villa con piscina in Serie B russa.
Fabrizio Romano