Romano: Juve da Oscar, sogno firmato Paratici. Di mezzo c'è Mou, non Pogba
Non è facile crescere nel mito di Kakà. Il mondo San Paolo che ti coccola, i primi paragoni, soprannomi da vendere, magari l'Italia nel destino. Magari. Pensare che poteva arrivarci tre anni fa, Oscar dos Santos Emboaba Júnior. Per tutti semplicemente Oscar, trattato dall'Inter quando con una telefonata a Porto Alegre ai quasi omonimi dell'Internacional - diventati all'epoca padroni del cartellino di questo trequartista, oggi stellina del Chelsea - furono chieste informazioni. Niente da fare, prezzo troppo alto e il solito blitz di Abramovich. Eppure, l'Italia non esce mai dai pensieri di un sudamericano. Come un brasiliano con i piedi di Oscar non è mai uscito dalla testa di Fabio Paratici, direttore sportivo della Juventus.
Il braccio destro di Marotta lo conosce praticamente a memoria: tenuto d'occhio di persona ai tempi delle prime apparizioni in Brasile, studiato all'Internacional, controllato perennemente anche in questi anni di Premier League. Anche quest'anno, più di una volta c'è stato un uomo dello scouting della Juve a puntare i fari sui progressi di Oscar come è accaduto puntualmente su indicazione di Paratici in queste stagioni. Che fosse campionato o partite con la Seleçao di cui Oscar è perno, magari anche notti di Champions in cui il ragazzo ha fatto vedere di saper far male pure alle spese della stessa Juve. Due anni fa, 19 settembre, Stamford Bridge: una doppietta da urlo che ha sigillato Oscar alla voce sogni della dirigenza bianconera.
E adesso? Dopo anni di un calcio pensato in maniera diversa con Conte, in estate servirà un trequartista per accontentare Allegri. Allora la lista è lunga, da Mkhitaryan proposto da Raiola fino proprio a quel sogno da Oscar. Che piace per la fantasia nelle sue giocate, per il passo rapido e la qualità in ogni tocco, l'occasione giusta per essere protagonista sempre senza esser messo in discussione come può capitare spesso in un Chelsea che straborda di campioni. Per questo Paratici continua a farlo seguire e a tenere vivi i contatti, la Juve lo terrà sempre appuntato nella categoria desideri. Realizzabile? Tutt'altro che facilmente.
José Mourinho è convinto di una sua esplosione definitiva, lo valuta non meno di 40 milioni perché dalle parti di Londra se vendono, vendono bene (vedi David Luiz) e non ha particolare voglia di privarsene. Insomma, lo Special One e il prezzo del cartellino attaccato a Oscar sono i veri problemi. Perché non se ne parla di imbastire un discorso che preveda Paul Pogba nell'operazione, come rimbalzato dall'Inghilterra: alla Juve non converrebbe, la cessione del francese se ci sarà sarebbe eventualmente per una cifra molto alta che andrà interamente in plusvalenza. E allora su Oscar gli occhi resteranno puntati perché nel mercato non si sa mai, soprattutto perché Paratici stravede per il ragazzino cresciuto nel mito di Kakà ma che non esulta con le mani al cielo; mima la lettera L della moglie Ludmila, grande amante dell'Italia. Ancora troppo presto per farne un indizio.
Fabrizio Romano