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Romano: Dybala, una promessa e lo scatto Juve. Quell'incontro segreto...
Non è un caso, assolutamente. Perché dietro Dybala c'è Pierpaolo Triulzi insieme al mangiafuoco degli impresari sudamericani Gustavo Mascardi; la stessa mossa era stata fatta un anno fa per Juan Iturbe, adocchiato da tutta Europa e volutamente rimasto in Italia (non con risultati indimenticabili, fin qui). Un passo per scatenare un'asta vera, sì; ma anche perché la Joya in Italia ci resta volentieri davvero. Sa che è il campionato dove può diventare ancora più grande, l'Olimpo di un posto da conquistare in carneficine di attaccanti giovani come un Barcellona ad oggi potrebbe essere un'arma a doppio taglio nel suo progetto, ovvero l'esplosione definitiva e la maglia dell'Argentina al Mondiale 2018. E poi c'è un club che sta spingendo più di tutti su Dybala, che ha il vero coltello dalla parte del manico, più del Palermo (dove hanno bussato dall'estero, appunto) perché a scadenza contrattuale nel 2016: la Juventus, sempre attenta ai suoi progressi con le missioni degli osservatori. Ma non solo.
Verso la fine di gennaio, Fabio Paratici ha incontrato in gran segreto a Milano l'agente di Dybala. I rapporti sono buonissimi da tempo, ma quell'appuntamento è stata l'occasione per dare il via a un pressing che la Juve sta alzando di settimana in settimana. Vuole che Paulo sia convinto, la promessa di chiedere a Zamparini la cessione solo in Italia per evitare rialzi eccessivi del prezzo è stata già rispettata. Perché a Dybala la prospettiva bianconera attrae tantissimo: sa che Tévez nel giro di un anno saluterà Torino, che in attacco manca qualcosa a questa Juve, che un palcoscenico così vincente può esaltarlo esattamente come quel modulo a due punte che non adottano - almeno ad oggi - Roma e Napoli. Le altre due grandi concorrenti nella corsa a Dybala, ancora lunghissima e piena di ostacoli. Ma con la Juve che va a cento all'ora e Paulo che ha già messo le cose in chiaro a Zamparini. Italia, gracias: scappano i cervelli, ma per fortuna non sempre i piedi buoni.
Fabrizio Romano