Romano: centrocampo Inter, Melo aspetta. Kranevitter no
Centrocampista cercasi. Ma non subito, perché prima c'è il diktat del presidente Erick Thohir: prima vendere, poi comprare. E allora il mercato dell'Inter si è fermato attorno al più banale dei meccanismi, ovvero che quando tutti sanno che devi cedere diventa automaticamente difficile farlo. Eppure, Roberto Mancini anche in queste ore col ds Piero Ausilio è stato chiarissimo. Vuole un centrocampista, un mediano davanti alla difesa, necessità per la sua Inter come sul discorso del laterale mancino. Aspettando che salutino i vari Taider, Schelotto e compagni per poi tornare alla carica sull'acquisto che in mezzo servirà, per quella casella che il club nerazzurro voleva occupare per un certo Imbula prima che andasse al Porto. Non proprio uno sfizio ma un rinforzo che serve, insomma.
FELIPE ASPETTA ANCORA – Felipe Melo ha da mesi un accordo di massima con l'Inter a livello economico. Il suo contratto è già pronto, ricco (3 milioni bonus compresi) e avallato dal Mancio che del brasiliano ha un ricordo fantastico dalla sua esperienza in Turchia. Ha rifiutato offerte dall'MLS, dal Siviglia e da una società inglese pur di vestire il nerazzurro. Per questo ha intenzione di aspettare ancora qualche giorno pur di tornare in Italia, con la maglia dell'Inter, nonostante il Galatasaray gli abbia proposto un rinnovo importante dimostrandogli stima incondizionata. Insomma, Felipe resta in attesa e l'Inter ha questa operazione praticamente già imbastita, il brasiliano è in pugno. Ma bisogna stringere a breve per evitare di tirare troppo la corda.
KRANEVITTER DAL CHOLO – Chi invece non ha voluto aspettare è Matias Kranevitter. Protagonista da urlo nel River Plate campione di Sudamerica con la Copa Libertadores alzata nel cielo del Monumental, il centrocampista argentino ha fatto sapere all'Inter da qualche settimana di non essere intenzionato ad aspettare proposte, per di più con un possibile prestito per tesserarlo successivamente da comunitario. Per Kranevitter è arrivata infatti la chiamata di Diego Simeone che lo vorrebbe all'Atlético Madrid dal prossimo gennaio: il River ha già detto sì, dal giocatore i segnali sono positivi e allora quando dall'Atleti daranno il via libera potrà essere in Spagna il futuro di Kranevitter. Con rammarico per l'Inter, che aveva l'affare in pugno per circa 6/7 milioni prima che il diktat del presidente viste le tante spese abbia imposto di cedere, bloccando di fatto il mercato in entrata.
Fabrizio Romano
FELIPE ASPETTA ANCORA – Felipe Melo ha da mesi un accordo di massima con l'Inter a livello economico. Il suo contratto è già pronto, ricco (3 milioni bonus compresi) e avallato dal Mancio che del brasiliano ha un ricordo fantastico dalla sua esperienza in Turchia. Ha rifiutato offerte dall'MLS, dal Siviglia e da una società inglese pur di vestire il nerazzurro. Per questo ha intenzione di aspettare ancora qualche giorno pur di tornare in Italia, con la maglia dell'Inter, nonostante il Galatasaray gli abbia proposto un rinnovo importante dimostrandogli stima incondizionata. Insomma, Felipe resta in attesa e l'Inter ha questa operazione praticamente già imbastita, il brasiliano è in pugno. Ma bisogna stringere a breve per evitare di tirare troppo la corda.
KRANEVITTER DAL CHOLO – Chi invece non ha voluto aspettare è Matias Kranevitter. Protagonista da urlo nel River Plate campione di Sudamerica con la Copa Libertadores alzata nel cielo del Monumental, il centrocampista argentino ha fatto sapere all'Inter da qualche settimana di non essere intenzionato ad aspettare proposte, per di più con un possibile prestito per tesserarlo successivamente da comunitario. Per Kranevitter è arrivata infatti la chiamata di Diego Simeone che lo vorrebbe all'Atlético Madrid dal prossimo gennaio: il River ha già detto sì, dal giocatore i segnali sono positivi e allora quando dall'Atleti daranno il via libera potrà essere in Spagna il futuro di Kranevitter. Con rammarico per l'Inter, che aveva l'affare in pugno per circa 6/7 milioni prima che il diktat del presidente viste le tante spese abbia imposto di cedere, bloccando di fatto il mercato in entrata.
Fabrizio Romano