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    Romamania: Zaniolo, come si fa a preferire la Turchia alla Premier? Ma il futuro di Mou preoccupa

    Romamania: Zaniolo, come si fa a preferire la Turchia alla Premier? Ma il futuro di Mou preoccupa

    • Paolo Franci
    C'è un meme, causticamente ironico, che corre veloce da un cellulare all'altro qui a Roma, con un Gene Wilder sorridente e attento che evidentemente sta rivolgendosi a Zaniolo e dice: “Ti prego, raccontami ancora di quando hai rifiutato la Premier per andare a giocare in Turchia”. Con tutto il rispetto per il campionato turco, azzeccatissimo nella sua essenza e straordinariamente sintetico nel disegnare la vicenda. Una vicenda in cui Zaniolo, alla fine, ha finito per prendere anche meno soldi di quelli che gli avrebbe garantito il Bournemouth. E, mentre gira un audio sulla rete attribuito all'ex ct della Nazionale Under 21 Luigi Di Biagio – se non è lui l'imitatore è da Oscar.... - che certo non esprime giudizi positivi sul giocatore, annotiamo anche il tackle durissimo di Tiago Pinto, dg messo a durissima prova dal comportamento dell'ormai ex giocatore della Roma: "Se ti cercano solo Bourmnemouth e Galatasaray, o sei scarso o qualcosa non va". Punto.

    Infine, la totale indifferenza della squadra all'addio, quasi a testimoniare come il feeling di spogliatoio fosse precipitato in un crepaccio. Senza dimenticare il danno di mercato: la Roma aveva già pronto il sostituto ma per i capricci del giocatore non ha potuto tesserarlo, alla fine.

    Paradossalmente, Zaniolo ha messo un po' tutti d'accordo levandosi di mezzo, pur considerando il sentimento di 'tradimento' vissuto dai tifosi.

    Tutto questo, mentre c'è preoccupazione per il futuro di Mou a Roma. Che le sirene siano di Premier o no, l'idea che la frenata del progetto Roma – costretto ad incrociarsi con il Fair Play Uefa e il settlement agreement sottoscritto a settembre - possa indurlo a partire (oltre che il richiamo di un vecchio amore, il Chelsea) è tangibile e temutissima. Diceva, Mou, alla vigilia della finale di Tirana: “Ho accettato un profilo di progetto e questo progetto è di tre anni. Vediamo dopo quale sarà il profilo di progetto dopo questi tre anni. Penso di rimanere qui questi tre anni, non sto pensando e nemmeno cercando di partire prima di questi tre anni. E poi si vedrà la direzione di questo progetto. Tante volte i progetti si avvicinano di più a quello che si pensa, a volte si allontanano, ma il calcio è soprattutto oggi e al massimo domani. Domani voglio stare qui. La prossima stagione voglio stare qui”.

    Meno di un anno dopo, ci si interroga sul futuro perché è chiaro che il famoso 'terzo step' di Mou vorrebbe essere quello di lottare per lo scudetto con una squadra in grado di farlo. Io tendo ad essere ottimista in questi casi, nel senso che fino ad ora i Friedkin hanno dimostrato – e molto – come all'ormai tradizionale silenzio corrispondano invece fatti molto, molto densi: dall'ingaggio di Mou a quello di Dybala. Certo, trattenere Paulo e blindare Smalling saranno alcune delle carte decisive da giocare in vista del futuro con Mourinho. Senza dimenticare il rapporto con la città e i tifosi, da questo punto di vista da scudetto sin dal primo giorno.

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