L'istantanea del momento attuale della Roma è "l'esultanza" dopo il gol fortunoso di Pjanic. Il nulla. Forse qualche rigurgito di orgoglio di De Rossi, ma poco altro. Il segnale di una squadra molto vicina al capolinea mentale e lasciata allo sbando da una guida persa nelle nebbia. E' un noioso sabato pomeriggio quello di Torino in cui Nainggolan e compagni nella prima frazione di gioco fanno zero tiri in porta ma le cose si mettono nel verso giusto, almeno il termini di risultato, grazie a un gol insperato, con una palombella del centrocampista bosniaco su cui Dzeko non arriva e Padelli va clamorosamente a vuoto. La fortuna bacia la Roma che però non è in grado di sfruttare nemmeno i regali del destino e viene punita da un rigore a dir poco generoso ma che regala ai granata un pareggio meritato. Piove sul bagnato con la Juve ormai a -1 - una Juve che sembrava spacciata e che invece ha dimostrato tutta la pochezza della squadra di Garcia, riacchiappandola prima di Natale (e non è ancora arrivata la sosta) -, una prestazione scialba e un paio di infortunati in più in vista della gara decisiva contro il BATE di mercoledì prossimo. Ieri i giallorossi non hanno mostrato un briciolo di gioco, di idee, di carattere e personalità. Niente. Le scelte del tecnico lasciano perplessi: Gervinho in campo dal primo minuto e costretto a dare forfait dopo 24 per lo stesso problema muscolare che lo aveva tenuto fuori nelle ultime settimane è la chiave di lettura di una gestione del gruppo rivedibile.
Per il resto l'apatia romanista rimane ingiustificata. Anche De Rossi aveva lanciato un campanello d'allarme dopo la sconfitta contro l'Atalanta: "C'è il rischio che qualcuno di noi creda che la stagione stia già finendo: sarebbe grave". Il campo non lo smentisce e arrendersi il 5 dicembre metterebbe il sigillo sull'ennesima stagione buttata al vento. Ieri sera è arrivato anche Pallotta, chissà se questa volta il patron a stelle e strisce riuscirà a rasserenare l'ambiente e a dare un po' di carica a un gruppo che non riesce a trovare la strada di casa.
Quello che è certo è che mercoledì non ci sarà più spazio per i dubbi e le scuse. Contro il Bate, all'Olimpico, la Roma si gioca l'Europa e non c'è più tempo per sbagliare.