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    Romamania: una mazzata difficile da superare. Comunque vada a Bergamo, la squadra va ricostruita

    Romamania: una mazzata difficile da superare. Comunque vada a Bergamo, la squadra va ricostruita

    • Alessandro Austini
    Dalla rassegnazione, passando per il sogno, fino alla beffa. Non sarà facile per la Roma superare la delusione enorme di Leverkusen, perché quello che sembrava impossibile era diventato realtà. Ancora una volta è uscito fuori il carattere trasferito dall’allenatore a una squadra sfinita, che da settimane deve sopportare a fatica il peso mentale di una partita difficilissima dietro l’altra.

    La magia del calcio ha fatto sì che tutti i tiri del Bayer finissero sul palo, fuori di un soffio, o venissero parati in ogni modo da Svilar. E che i tedeschi si facessero del male da soli due volte, regalando i rigori dell’illusione. A quel punto è emerso l’altro lato del calcio, la crudeltà: Svilar e Mancini, fin lì due eroi commoventi, hanno confezionato l’autogol che ha chiuso i giochi. Alla fine i tedeschi sono riusciti a non perdere neppure questa, ma nel complesso della doppia sfida hanno meritato di passare. Perché in fondo, come ammesso da De Rossi, sono semplicemente più forti della Roma e lo hanno dimostrato.

    Il tecnico ha riconosciuto anche di aver fatto esperienza in questa semifinale ed è vero. Perché qualcosina ha sbagliato (le scelte di Smalling e Karsdorp all’andata, l’ingresso di Zalewski stasera) ed è stato ancora una volta bravo a inventarsi qualcosa di nuovo per provare a sorprendere Xabi Alonso, con gli scambi di posizione tra Angelino e Spinazzola che nei primi venti minuti hanno fatto perdere i riferimenti al Bayer. Siccome alla Roma non è concesso respirare, domenica c’è un altro appuntamento determinante, proprio contro l’altra finalista dell’Europa League. Contro l’Atalanta, che è un po’ il Bayer Leverkusen italiano (o viceversa), si dovrà tirar fuori gli ultimi scampoli di energie e di coraggio per vincerla. Un’impresa che a pensarla oggi sembra titanica, ma ogni volta si ricomincia da capo e proprio stasera ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione.

    Poi, comunque finisca questa interminabile stagione - ormai non prima di giugno visto che per giocare il recupero di Atalanta-Fiorentina non c’è spazio prima - la società dovrà aiutare De Rossi con una profonda opera di ricostruzione della squadra. Nella rosa di oggi ci sono troppi giocatori fragili (Dybala, Smalling, Spinazzola, Sanches solo per citarne alcuni), un centravanti, Lukaku, che alla fine dei conti si sta rivelando un lusso forse eccessivo per quanto riceve in cambio da lui la Roma, e calciatori dal rendimento troppo deludente come Zalewski, Karsdorp e Aouar. Il nuovo direttore sportivo, Ghisolfi o chi per lui, avrà una missione complicatissima. Senza i soldi della Champions ancor di più.

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