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Romamania: tutte le colpe di Fonseca, ha perso Dzeko e sta perdendo Pedro. Bufera su Pellegrini: che colpe ha?
Mi sono preso qualche ora in più prima di scrivere, perchè l'amarezza e la frustrazione per quella sconfitta si fa fatica ad assorbirla. Ancora una volta la Roma è vittima più di sé stessa che dell'avversario, incapace di leggere le mosse dell'avversario, nell'occasione piuttosto basiche e costruite sul classico copione 'ripartenza o palla lunga', nell'occasione sul centravanti grande e grosso. A proposito: subire un rigore sul contropiede di Pellè – no, dico Pellè - ha talmente dell'incredibile che ancora adesso penso che non sia accaduto.
E sempre di più mi convinco che i limiti di Fonseca siano poi i limiti della squadra. Il 'bel gioco' tanto reclamizzato ancora una volta ha portato a zero occasioni da gol, nonostante la squadra fosse evidentemente – e incredibilmente – sbilanciata. Ho letto della bufera social contro Pellegrini e certo non sono un grande estimatore di questo giocatore, se però pur di non metterlo fuori lo si affianca a Villar a centrocampo, che colpa ne ha lui? Ed ecco che tutto diventa troppo fragile per non subire il 'palla rubata e ripartenza' che a Parma ha poi deciso la partita.
Mi spiego: Dzeko di punta, altri due attaccanti, Pedro e il Faraone alle sue spalle e due esterni ultra offensivi – Spinazzola e il disastroso Bruno Peres – considerando che Karsdorp sul piano difensivo è Chiellini se paragonato a Bruno Peres. Squadra già parecchio offensiva così, alla quale Fonseca aggiunge la coppia Villar-Pellegrini. Il secondo, assolutamente carente sul piano del pressing e del ritmo. E non finisce qui: in difesa via Cristante e allora perchè non mettere lui (o Diawara che aveva fatto bene) al posto dello spompatissimo Pellegrini? E qui si torna alle responsabilità di Fonseca che – ancora una volta – ha 'firmato' una squadra inconcludente, incapace di battere il Benevento in dieci, che subito dopo ne ha preso 3 in casa dal Verona e 4 in casa dalla Fiorentina. Incapace di tirare in porta a Parma contro una squadra – sarà bene ricordarlo urbi et orbi – che aveva vinto l'ultima partita il 30 novembre scorso e che nelle ultime 14 partite aveva infilato 10 ko e 4 pareggi. Se non è roba da arrossire questa...
Io credo che la Roma sia in corsa per la Champions soprattutto perchè questo è e resta un campionato atipico, dove tutte, ma proprio tutte, inciampano più spesso rispetto al solito, per una serie di intuibili motivi, legati ai calendari ristretti e al fatto di aver giocato (quasi) un campionato e mezzo di fila. Le carenze di personalità della squadra sono però evidenti, così come una certa confusione tattica che a volte si materializza nell'inconcludenza vista a Parma. E non torno sul caso Dzeko, anche se continuo a ribadire che un allenatore di livello deve saper gestire il corto circuito con un grande giocatore senza perderlo per strada, come credo sia accaduto col bosniaco e, temo, stia accadendo con Pedro. Spero di sbagliarmi naturalmente, sarei l'uomo (calcisticamente) più felice se così fosse.
E sempre di più mi convinco che i limiti di Fonseca siano poi i limiti della squadra. Il 'bel gioco' tanto reclamizzato ancora una volta ha portato a zero occasioni da gol, nonostante la squadra fosse evidentemente – e incredibilmente – sbilanciata. Ho letto della bufera social contro Pellegrini e certo non sono un grande estimatore di questo giocatore, se però pur di non metterlo fuori lo si affianca a Villar a centrocampo, che colpa ne ha lui? Ed ecco che tutto diventa troppo fragile per non subire il 'palla rubata e ripartenza' che a Parma ha poi deciso la partita.
Mi spiego: Dzeko di punta, altri due attaccanti, Pedro e il Faraone alle sue spalle e due esterni ultra offensivi – Spinazzola e il disastroso Bruno Peres – considerando che Karsdorp sul piano difensivo è Chiellini se paragonato a Bruno Peres. Squadra già parecchio offensiva così, alla quale Fonseca aggiunge la coppia Villar-Pellegrini. Il secondo, assolutamente carente sul piano del pressing e del ritmo. E non finisce qui: in difesa via Cristante e allora perchè non mettere lui (o Diawara che aveva fatto bene) al posto dello spompatissimo Pellegrini? E qui si torna alle responsabilità di Fonseca che – ancora una volta – ha 'firmato' una squadra inconcludente, incapace di battere il Benevento in dieci, che subito dopo ne ha preso 3 in casa dal Verona e 4 in casa dalla Fiorentina. Incapace di tirare in porta a Parma contro una squadra – sarà bene ricordarlo urbi et orbi – che aveva vinto l'ultima partita il 30 novembre scorso e che nelle ultime 14 partite aveva infilato 10 ko e 4 pareggi. Se non è roba da arrossire questa...
Io credo che la Roma sia in corsa per la Champions soprattutto perchè questo è e resta un campionato atipico, dove tutte, ma proprio tutte, inciampano più spesso rispetto al solito, per una serie di intuibili motivi, legati ai calendari ristretti e al fatto di aver giocato (quasi) un campionato e mezzo di fila. Le carenze di personalità della squadra sono però evidenti, così come una certa confusione tattica che a volte si materializza nell'inconcludenza vista a Parma. E non torno sul caso Dzeko, anche se continuo a ribadire che un allenatore di livello deve saper gestire il corto circuito con un grande giocatore senza perderlo per strada, come credo sia accaduto col bosniaco e, temo, stia accadendo con Pedro. Spero di sbagliarmi naturalmente, sarei l'uomo (calcisticamente) più felice se così fosse.