Romamania:| Il cucchiaio della riscossa
Spesso parlando di 'momenti decisivi' e 'gesta da fuoriclasse', si compiono degli abusi. Quello che è accaduto il 9 aprile 2011 allo stadio 'Friuli' di Udine, invece, rispecchia fedelmente ciò che s'intende per genialità sportiva abbinata alla circostanza topica. Quando Francesco Totti posa la palla sul dischetto è come se accarezzasse la storia, perchè una sensazione così forte l'aveva già provata undici anni fa: 29 giugno 2000, Amsterdam, semifinale del Campionato Europeo. Alza gli occhi, guarda fisso Handanovic, come osservava Van Der Sar. La porta è la stessa. Riflette. Il destino è curioso: a 24 anni voleva dimostrare a tutti di essere un fuoriclasse e trascinare l'Italia in finale; oggi a 35 il mondo lo conosce alla perfezione, ma qualche critico locale ancora no.
E' il momento di agire ed afferrare il sogno Champions. Rincorsa e destro 'a cucchiaio'. La sfera si alza, per alcuni tratti appare immobile nel cielo. Handanovic intanto è già a terra, guarda la palla e ne rimane accecato, mentre questa lenta e beffarda gonfia la rete, proprio al centro della porta. Gol. Undici anni e quindici cucchiai dopo, Totti continua a scrivere la storia della Roma e del calcio italiano: 203 realizzazioni in serie A, l'esempio della riscossa. 2006 e 2011. Nei momenti più delicati della carriera, Francesco scruta, trova il nemico e lo combatte.
Cinque anni fa ha avuto la meglio sulla 'scienza' vincendo un Mondiale quattro mesi dopo la rottura del perone. Oggi, dopo qualche mese di letargo, si è risvegliato. Ranieri lo faceva giocare talmente poco che fisiologicamente ha iniziato ad ingrassarsi. A dicembre, dopo l'umiliazione della panchina a San Siro in favore di Adriano, ha detto basta all'infelicità. Doppia seduta d'allenamento e dieta ferrea. Cinque chili persi. Montella ha fatto il resto. 'Non stavo così bene neanche a 20 anni', ha dichiarato terminata la partita di Udine. L'augurio, di conseguenza, è doveroso: un'altra carriera di gol. Anche perchè Piola non è poi così lontano...