Romamania:| Tifosi, non clienti
'Voglio trasformare i clienti di questa città in tifosi'. Sì, un ritorno al passato è ancora possibile. Il virgolettato è di chi non ti aspetti. Thomas DiBenedetto, il nuovo presidente giallorosso. Un americano di Boston. Ovvero la rappresentazione, a primo acchito, di un uomo arrivato a Roma per il semplice gusto del business, in barba alla passione della gente e di chi l'ha guidata prima di lui. Tutti 'romani de Roma'. Quelli che 'cacciavano li sordi de tasca loro'. Lo ammetto, ci sono cascato anche io lo scorso aprile: in DiBenedetto vedevo un manager facoltoso in grado di investire milioni di euro per delle buone campagne acquisti, ma mai mi sarei aspettato di intravedere in lui la passione.
Eppure, in questi primi giorni da boss, Tom mi sta smentendo: ad esempio mi ha colpito molto vederlo in tribuna a Parma (da quanto un presidente non seguiva la squadra in trasferta?), sto apprezzando la sua sensibilità dimostrata nei confronti del tifoso e le strategie messe in atto con il sindaco Alemanno circa il nuovo stadio di proprietà e con il Coni, per lo sfruttamento, nel frattempo, dell'Olimpico. Previsti più parcheggi ed un'area dedicata ai bambini, mentre è già attivo un botteghino nei pressi dell'impianto per chi volesse comprare il tagliando a poche ore dal match ed un settore dedicato alle famiglie, con tanto di accoglienza all'ingresso di un giocatore non convocato per la partita. Infine, la perla, di una semplicità unica: chiamare i tifosi... con il loro nome: tifosi, appunto. Questi, negli ultimi anni, si sono ormai abituati a sentirsi definire 'clienti'.
Iniziò il presidente della Lazio, Sergio Cragnotti, ha proseguito Rosella Sensi deludendoli per essersi chinata al cospetto dei poteri forti, oltretutto contestati in precedenza dal padre. Anche nella rinnovata vicinanza tra il club e il pubblico è da spiegare il boom delle presenze allo stadio in queste prime partite: al di là del gioco e dei risultati, la Roma ha contato 50mila spettatori nella partita d'esordio stagionale contro lo Slovan Bratislava e più o meno lo stesso numero nella prima di campionato, quando di fronte c'era il Cagliari. Il trend positivo è proseguito con gli oltre 18mila paganti contro il Siena (un'infrasettimanale), e attualmente la prevendita per la partita contro l'Atalanta di sabato viaggia sulla media di cinquemila biglietti staccati al giorno. Questi risultati sono il frutto della miscela tra spirito manageriale e passionale. E ci voleva un americano? Si, ci voleva. Ci voleva proprio. E adesso Tom, da bravo, non mi smentisca un'altra volta.