Ieri sera Kevin Strootman ha spiegato a tutti gli appassionati di calcio perché è stato pagato 16,5 milioni di euro dalla Roma. L’olandese ha annichilito il centrocampo avversario ed è stata una risorsa costante per i propri compagni, in pratica non ha quasi mai perso un pallone. Le statistiche sono impressionanti: il 94% dei passaggi riusciti (tra cui quello per Totti in occasione del 2-1), una forza fisica superiore e la dinamite sul piede sinistro: il rigore calciato contro il Parma ha ricordato a molti quelli battuti da Di Bartolomei, storico capitano giallorosso scomparso tragicamente il 30 maggio 1994. Un missile sotto la traversa.

La sua personalità serviva ad una Roma eccessivamente ingenua e debole degli ultimi due anni, ma la stessa filosofia dirigenziale era volta alla ricerca di giocatori giovani anche a costo di pagare di inesperienza. Ebbene Strootman, classe ’90, è la perfezione della ricerca ‘sabatiniana’ sul mercato. Un astro nascente, ma con una tempra degna di un veterano. Una sorta di ingrediente segreto che si abbina con Pjanic e De Rossi formando uno dei più interessanti piatti della serie A. Freddi. Come la vendetta. Tramata dal 26 maggio, pronta tra cinque giorni. Non resta che farla assaggiare ai cugini.