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    Romamania: allo sbando, Inzaghi porta a scuola Spalletti

    Romamania: allo sbando, Inzaghi porta a scuola Spalletti

    Chissà come si sentirà Simone Inzaghi. Finito sulla panchina della Lazio quasi per caso, quando già aveva le valigie pronte per Salerno, il tecnico biancoceleste ha incartato il derby a Spalletti come nei due precedenti di Coppa Italia, mettendo in campo i suoi uomini con lo stesso atteggiamento e lo stesso spirito degli altri due match. Eppure di fronte a lui il tecnico toscano non è mai riuscito a trovare una contromossa valida per ovviare alla situazione di stallo. Lo stesso identico copione con una Roma in bambola surclassata dalla Lazio. I biancocelesti hanno triturato il centrocampo romanista. Biglia è sembrato un alieno e Milinkovic-Savic una macina schiacciasassi. 

    La Roma è rimasta a guardare. Di fronte al muro laziale, i giallorossi non hanno mai trovato un'alternativa a dribbling inutili e stucchevoli e a pseudo-pallonetti per cercare Dzeko, totalmente annientato da De Vrij e soci. Non è bastato nemmeno un rigore regalato a svegliare la Roma dal suo torpore, gli uomini di Spalletti hanno continuato a passeggiare per il campo perdendo la testa nel finale con l'espulsione di Rüdiger e De Rossi e Strootman a rischio prova tv. 

    Senza carattere e senza idee, la squadra giallorossa raccoglie quello che ha seminato tutto l'anno. Gli undici in campo - quasi sempre gli stessi - sono ormai allo strenuo delle forze: Nainggolan è irriconoscibile, Fazio fa più fatica del solito, Salah gira a vuoto. Chissà, magari contro la Juventus rivedremo Gerson esterno alto... 

    E' una Roma allo sbando quella che rischia di buttare all'aria il secondo posto e tornare nel limbo dell'insicurezza: preliminari di Champions che vogliono dire nessuna certezza sul futuro e quindi sul mercato. L'ennesima paralisi di una squadra il cui futuro è sempre più circondato dalla nebbia. "Il secondo posto è la strada verso il Paradiso", aveva detto Spalletti. Più facile che ormai la Roma finisca in Purgatorio.  

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