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    Romamania: solo i rosiconi cercano di smontare l'impresa contro il Bodo. E intanto la Juve va fuori col Villarreal...

    Romamania: solo i rosiconi cercano di smontare l'impresa contro il Bodo. E intanto la Juve va fuori col Villarreal...

    • Paolo Franci
    Mi sono preso il mio tempo perchè lo sapevo. Sapevo bene che, una volta (stra)vinta la sfida con il Bodo, sarebbe partita la macchina di minimizzazione dell'impresa mourinhana di chi 'rosica' (rosicare: prendere male una cosa solitamente per pura invidia...) e, certo, vorrebbe stare al posto della Roma. E' un costume tutto italiano: l'impresa è tale solo se non la fanno gli altri. L'impresa è tale prima di compierla, ma se riesce, addio impresa.

    La mia personalissima opinione è che Roma-Bodo è stato uno spettacolo di Pallone & Revenge, 'vendetta' (sportiva, s'intende). Mi ha ricordato, pur con le naturali e dovute differenze, quel derby di Balbo-Fonseca-Cappioli del novembre '94, non per la dimensione delle forze in campo – la Lazio di Zeman, Boksic e Signori era una squadra molto forte – ma per il modo in cui l'atteggiamento degli avversari alla vigilia abbia finito per caricare a mille la Roma. Il Bodo ha cercato la via della provocazione nei giorni della vigilia, ha stuzzicato l'orgoglio romanista e Knutsen ha stuzzicato Mourinho. Chiaro il tentativo di pizzicare i nervi. Non è andata e i quattro gol sono la risposta più bella.

    Nelle ore successive però, si è tentato di far passare il Bodo per una squadretta di dilettanti. Non è così. A loro bisogna solo fare i complimenti per organizzazione di gioco, forza fisica e capacità tecniche. Hanno giocato bene, sempre, contro i Nostri. Solo che alla resa dei conti sono stati travolti da una Roma con il sangue agli occhi e vogliosa di prendersi la semifinale. Signori miei, bisogna che qualcuno ogni tanto lo ricordi. La squadra italiana più forte e titolata, l'unica che negli ultimi anni ha detto qualcosa di concreto – con due finali – in Champions, adesso viene eliminata da squadre come Porto, Lione, Villarreal. Se queste tre ci fossero capitate nei sorteggi venti anni fa, avremmo fatto capriole di gioia. Oggi, ci eliminano.

    Questo è diventato il nostro pallone, bisogna prenderne atto. E se il nostro calcio si è abbassato così vistosamente di livello mentre la globalizzazione ha contribuito alla circolazione di metodi e tattiche, alimentando la crescita di altre scuole calcistiche, ecco che Roma-Bodo diventa non più quel che sarebbe stata alla fine del secolo scorso – e cioè una scampagnata – ma una bella sfida da vivere con passione. E che bello vedere l'Olimpico strapieno, così come era accaduto con la Salernitana. Da questo punto di vista, voglio complimentarmi alla grande con la dirigenza della Roma. Aver messo in vendita i biglietti di curve e distinti per la Conference a 10 euro e la Tevere e Monte Mario a 14 euro, non solo significa alimentare la passione e tenere conto con affetto della propria tifoseria, ma anche confrontarsi con un periodo di forte crisi economica per le famiglie italiane. Chapeau.

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