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Romamania, a Manchester fantasticando su Sarri: siamo romanisti...
E mi fa irritare, molto, il ragionamento secondo il quale la Roma imbarazzante di Cagliari, o quella bombardata dall'Atalanta per poi cogliere fortunoso pareggio, sia figlia di una scelta. La scelta di non giocare in campionato e farlo soltanto in Coppa. Sarebbe così se la Roma avesse – come si diceva una volta – 'furoreggiato' contro l'Ajax. Ma così, ahimè non è stato. Però è vero che la Roma di Coppa scende in campo con altro spirito. E il solo fatto che questo venga considerato accettabile, scusate il paradosso, per me è assolutamente inaccettabile. E allora, se è vero che la Roma in campionato è già in vacanza, anche se c'è la semifinale di Coppa, è perfettamente lecito fantasticare sulla nuova Roma di Sarri, in attesa che l'ex Chelsea varchi i cancelli di Trigoria e firmi il contratto. In fondo, il campionato è già finito no? Per dirne una grossa: è come se il Psg in Francia perdesse partite in serie perchè deve giocare le semifinali di Champions League. E così Real Madrid, Chelsea, City. In realtà, la Roma sembra implosa nella sua incapacità di ritrovarsi nelle idee del suo allenatore. Si vede e non dalla partita con il Cagliari che il suo calcio è figlio della meccanica e non della convinzione e il coinvolgimento, almeno a mio parere.
Però poi c'è un fattore non trascurabile, in vista del maledetto United: ai calciatori piace giocare le grandi partite. Piace maledettamente. E anche agli allenatori, in particolare a quelli che vorrebbero andarsene lasciando un segno grosso così nella storia del club, prima di svuotare ufficio e armadietto. Certo, lo United è forte, molto più forte della Roma. Questo dice la carta. Poi però ci sono le partite. E le partite bisogna giocarle, giusto ragazzi?