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    Romamania:| Si perde. Dov'è la novità?

    Romamania:| Si perde. Dov'è la novità?

    Prima della partita contro la Juventus si diceva: la sconfitta è da mettere in conto. Si devono vincere le altre cinque, però, per arrivare terzi. Detto, non fatto: la Roma esce perdente dallo Juventus Stadium, ma tutti gli elogi volati dopo la partita contro l'Udinese e i vari discorsi statistici diventano carta straccia. E' gravissimo quello che è accaduto a Torino, non si discute. Ma dov'è la sorpresa? In questo girone di ritorno la Roma in trasferta ha subito quattro gol anche da Cagliari, Atalanta e Lecce; in quello d'andata ha perso contro il Genoa e ne ha presi tre dalla Fiorentina, prossimo avversario in campionato. La Roma nella sua discontinuità ha vissuto un campionato assolutamente regolare: una sconfitta ogni due partite e mezza. Un punto in media in trasferta, due in casa.

    La partita di ieri non offre nulla di nuovo all'orizzonte: la difesa da rifondare è un tema portato avanti da dicembre. Lo stesso ds Sabatini ha ammesso le sue colpe e la priorità di acquistare due esterni e sostituire la coppia titolare dei centrali. Non è nemmeno una novità la voglia di stupire di Luis Enrique. Sopratutto all'inizio della stagione avevamo visto giocatori fuori ruolo: l'unica intuizione giusta è stata quella di Taddei esterno difensivo. Negli ultimi mesi l'asturiano sembrava aver perso questa caratteristica grazie al raggiungimento della quadra, ma di fronte alla paura e al rispetto nei confronti della Juventus ha peccato di insicurezza (altro che presunzione!), confermando De Rossi in difesa, rispolverando Perrotta e preferendo l'acciaccato Borini a Totti.

    L'allenamento top-secret dello scorso venerdì era stato un campanello d'allarme: aveva in mente qualcosa di poco chiaro. E domenica si è visto. Tuttavia, dopo averlo tanto criticato ad inizio stagione, ho parzialmente rivisto la mia idea sul tecnico asturiano: è stravagante, maschera la sua insicurezza con la presunzione. Ma questa ancora non è la sua squadra, l'ibrido con quella ranierana è evidente. Secondo me è errato il discorso per la quale dovrebbe adattare le sue idee al materiale umano a disposizione. Insistendo su questa via, chi sarà confermato potrà dare una mano ai nuovi arrivati. Mi piacerebbe rivederlo anche l'anno prossimo sulla panchina della Roma, ma con una difesa all'altezza e con giocatori dotati di maggiore personalità.

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