Romamania: un inizio cenza certezze
Totti e Marquinhos. Presente e futuro della Roma. Diciotto anni di differenza, ma in campo hanno aiutato nell’ultima stagione la squadra giallorossa a non sprofondare. Il più grande è stufo di sorrisi e pacche sulla spalla. Aspetta una telefonata da parte della società per firmare il suo ultimo contratto da professionista, che lo porterebbe a giocare fino a 40 anni. Forse un passo decisivo si registrerà durante il ritiro di Riscone. Già, forse: è poco. Il capitano ha bisogno di certezze, vorrebbe evitare tormentoni mediatici legati alla sua posizione e concentrarsi unicamente per il bene della squadra e dei tifosi, distrutti dopo due stagioni deludenti.
Il più piccolo invece è il lume della Roma sabatiniana. L’unico ad essere andato oltre alle aspettative tra le decine di acquisti effettuati negli ultimi due anni. Se Lamela e Pjanic infatti hanno avuto un rendimento altalenante, il difensore brasiliano è stato sempre una certezza e ha sbaragliato la concorrenza nonostante la giovane età. Il Barcellona lo ha notato e gli addetti ai lavori sono convinti che il club di Trigoria potrà cedere di fronte ad un’offerta di 30 milioni di euro.
Veramente il club sarebbe disposto a vendere l’unica certezza per investire i soldi su altri giocatori da scoprire? E soprattutto in caso di cessione di Marquinhos chi andrebbe a ricoprirne il posto? Cadono le braccia, perché un grande club dovrebbe preoccuparsi della questione opposta. Ovvero, chi affiancare a Marquinhos per costruire una grande difesa? Un rinforzo certo ma ancora non ufficiale è Benatia. Si sarebbe potuto fare di meglio. Per ora il capitano e il campioncino aspettano novità. Ma mettere in discussione, o comunque trattare con superficialità, due dei giocatori più rappresentativi è il modo più sbagliato per iniziare una nuova avventura.