AFP via Getty Images
Romamania: si è persa la faccia, sarà dura ripartire. Fonseca non risponde a Inzaghi e Lazzari, perché?
Spazzata via senza pietà. Umiliata. Messa sotto per 90' più recupero senza lo straccio di un'idea per uscire dall'apnea profonda e letale. La Roma non ha perso solo il derby, ma anche la faccia. Perchè se certe partite speciali si trasformano in un tracollo, si sa quanto questo pesi molto più di una sconfitta 'normale' come quella, ad esempio di Napoli. Ecco, giusto, Napoli. Imbarcata lì, a Bergamo, con la Lazio. E quei resoconti statistici che trasudano mediocrità: zero vittorie con le big, appena 4 punti con le prime 9 in classifica. A questo punto c'è da mettersi una busta del pane in testa per nascondere la faccia. Ed è ormai del tutto chiaro che sul piano mentale qualcosa non stia funzionando. Questa Roma è grande con le piccole – che in passato gli sono costate scudetti – ma quando arriva una squadra di livello si trasforma. Si consegna. Evapora. Perchè?
Diverse le cose che più mi hanno atterrito del modo in cui ha perso il derby – e al netto degli errori individuali come quelli del 'poro' Ibanez – e cioè la sensazione che quell'elettricità da derby che corre sotto pelle ai giocatori ce l'avesse solo la Lazio. I laziali, pur in una sfida muta per lo stadio deserto, avevano la faccia sporca che ci vuole in una partita così. Erano concentrati, cattivi, risoluti. I calciatori della Roma non mi hanno dato quest'impressione, tranne rari casi, tipo Mancini, uno dei pochi a vivere il derby come fosse un derby. E mi chiedo come sia possibile che un allenatore bravo e preparato come Fonseca non trovi una soluzione, una che è una per rispondere a Inzaghi. Davvero basta intasare le corsie esterne e abbassarsi dieci metri in più per trasformare la Roma in un cucciolotto tremante?
La Roma ha tirato nello specchio per la prima volta all'84esimo con Dzeko, ha gestito la palla come fosse una vite spanata, che gira gira e non stringe mai. Eppoi, arriviamo a Lazzari. Ma dico? Nessuna contromossa? Niente da fare per dare una mano a Ibanez, in netta difficoltà per tutta la partita? Come è possibile che non ci sia stata una mossa per tappare quella enorme falla che ha prodotto gol e sconquassi per tutta la gara?
Ora, sarà difficile riprendersi, perchè certe sconfitte nei derby lasciano il segno. Con un risveglio così brusco e quello score imbarazzate contro le big tutto sembra più difficile e irraggiungibile ma, per fortuna, domenica c'è un'altra partita.
Diverse le cose che più mi hanno atterrito del modo in cui ha perso il derby – e al netto degli errori individuali come quelli del 'poro' Ibanez – e cioè la sensazione che quell'elettricità da derby che corre sotto pelle ai giocatori ce l'avesse solo la Lazio. I laziali, pur in una sfida muta per lo stadio deserto, avevano la faccia sporca che ci vuole in una partita così. Erano concentrati, cattivi, risoluti. I calciatori della Roma non mi hanno dato quest'impressione, tranne rari casi, tipo Mancini, uno dei pochi a vivere il derby come fosse un derby. E mi chiedo come sia possibile che un allenatore bravo e preparato come Fonseca non trovi una soluzione, una che è una per rispondere a Inzaghi. Davvero basta intasare le corsie esterne e abbassarsi dieci metri in più per trasformare la Roma in un cucciolotto tremante?
La Roma ha tirato nello specchio per la prima volta all'84esimo con Dzeko, ha gestito la palla come fosse una vite spanata, che gira gira e non stringe mai. Eppoi, arriviamo a Lazzari. Ma dico? Nessuna contromossa? Niente da fare per dare una mano a Ibanez, in netta difficoltà per tutta la partita? Come è possibile che non ci sia stata una mossa per tappare quella enorme falla che ha prodotto gol e sconquassi per tutta la gara?
Ora, sarà difficile riprendersi, perchè certe sconfitte nei derby lasciano il segno. Con un risveglio così brusco e quello score imbarazzate contro le big tutto sembra più difficile e irraggiungibile ma, per fortuna, domenica c'è un'altra partita.